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Interviste |
Pubblicato il 08/07/2009 alle 10:47:02 | |
Davide Sapienza e Franco Ghigini ci illustrano la quinta edizione del Vatrompia Musicart
Avrà luogo dal 22 luglio al 2 agosto la quinta edizione del rinomato Valtrompia Musicart. La direzione artistica è curata da Omar Pedrini , Franco Ghigini e Davide Sapienza...
Avrà luogo dal 22 luglio al 2 agosto la quinta edizione del rinomato Valtrompia Musicart.
La direzione artistica è curata da Omar Pedrini , Franco Ghigini e Davide Sapienza.
Ed è proprio con quest’ultimi due che abbiamo scambiato quattro chiacchiere al riguardo...
Quali sono le novità più succulenti di questa quinta edizione?
Davide: Immagino che la grossa novità stia da un lato nella continuità del lavoro proposto dalla Comunità Trompia e dall'altro nel fatto che uno scrittore e un etnologo, Franco Ghigini, con comuni passioni artistiche, letterarie e musicali, nonché territoriali, abbiano trovato in Graziella Pedretti che si occupa di cultura per la Comunità Valtrompia , un interlocutore colto,intelligente e capace di comprendere la suggestione di una rassegna intitolata "Paesaggio, Racconta!" Il che é anche ben riassunto dal lavoro di AESS, Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia, che spinge sull'idea di "culture in movimento". Dunque, la presenza di ogni artista é legata a questa idea. Eterogeneo, ma tutti verso la stessa meta.
Io stesso in veste di scrittore lavoro sul paesaggio nei miei libri: infatti l'1 agosto camminerò coi mie lettori, non starò fermo a parlarne al chiuso!
Franco: Pur mantenendo la formula delle passate edizioni, cioè la promozione di un incontro fra diversi linguaggi artistici, credo che la novità più importante sia nel grande lavoro di "senso" fatto in questi mesi per comporre il programma, andando cioè a sviluppare sul tema del "paesaggio che racconta", individuato in sintonia con i contenuti della mostra sui beni immateriali lombardi "Culture in movimento", proposte che si configurassero nel complesso come appunto un "racconto" variegato, ricco di differenti suggestioni, ma infine coerente. In proposito, sin dall'inizio è stata chiara la scelta di evitare le semplificazioni e accettare la sfida di testimonianze forti, per nulla pacificate, senza perdere mai di vista una tensione poetica.
Ritengo presuntuosamente che la partecipazione alla direzione artistica di Davide e mia sia stata importante: ci siamo trovati immediatamente motivati a misurarci pienamente con questa nuova avventura e quindi impegnarci, mettendoci anche in discussione.
Generalmente come vi siete mossi per organizzare la manifestazione?
Davide: E' la prima volta che collaboro, ma avendo esperienza passate nella mia vita, posso dirti che la cosa fondamentale é l'idea centrale: su questo la Comunità e l'AESS ci hanno invitato a riflettere e a confrontarci. Da lì, avendo entrambe alle spalle molti anni di contatti e conoscenze, abbiamo steso un programma.
Siamo riusciti ad allestire un programma di livello altissimo con pochi soldi: il che dimostra che basta saper ottimizzare e si possono fare molte cose. Certo, può funzionare una volta, l'anno prossimo serve almeno il doppio: ma tutti hanno lavorato nel massimo spirito di collaborazione - e non lo dico per educazione ma seriamente!
Franco: Sì, concordo con Davide: è fondamentale l'idea centrale. Da lì nascono continuamente stimoli, scoperte, inedite correlazioni. Devo dire che è stato essenziale il confronto costante fra noi della direzione artistica e la Comunità Montana di Valle Trompia, storico promotore di Valtrompia Musicart.
In Graziella Pedretti, funzionario responsabile dell'Ufficio Cultura, abbiamo trovato l'interlocutore realista e doverosamente pragmatico, eppure attento e sensibile, totalmente motivato a costruire una proposta viva e interessante.
Grande spazio per la musica , il cinema e la letteratura. Con quale criterio vi dividete i compiti?
Davide: Per competenze. Inizialmente ero restìo a proporre uno dei miei Ognidove: mi chiedevano di fare la direzione artistica insieme a loro e mi pareva troppo, poi mi hanno convinto perché in effetti ciò che faccio rientrava perfettamente nel tema. nell'edizione 2008 avevo partecipato sia coldocumentario di Enrico Verra Scemi di Guerra (History Channel) di cui sono co-sceneggiatore, che con il progetto da me ideato assieme al mio chitarrista 1968: “Odissea nelrock”. L'ampio spettro del mio lavoro credo abbia convinto della bontà della mia proposta.
Ma su ogni cosa ci siamo confrontati, e poi Franco é una persona che ha una cultura incredibile, ovviamente anche della sua valle, la Valle Trompia. Che grazie a lui e a Graziella sto iniziando a scoprire meglio e di più.
Franco: Ciascuno ha portato la propria storia e le proprie competenze, mettendole a disposizione in un rapporto davvero dialettico. L'attenzione alla cultura triumplina, a cui per lavoro sono maggiormente portato, non è stata intesa come istanza localista, ma all'opposto come opportunità per contribuire con peculiari contenuti a un discorso che, lo diciamo nella presentazione, vuole essere "un grande viaggio, dalle montagne al mondo".
Quali sono le maggiori difficoltà nelle avete incappato in questa edizione?
Davide: Banale dirlo: economiche. La dottoressa Pedretti in tal senso è fenomenale: é riuscita a unire diverse entità, istituzioni e amministrazioni. Un vero talento, anche amministrativo e logistico, con una cultura notevole del territorio: come dire, l'interlocutore ideale.
Lo stesso posso dire di Ghigini, che ha una visione di ampio respiro e che accetta il confronto su tutto. Quindi, sei mesi di preparazione - tantissimi! - con tanti problemi ma sempre un dogma: i problemi si risolvono!
Altre difficoltà stanno nella promozione, sicuramente in futuro va pensata con una mentalità meno legata al localismo.
Valtrompia Musicart é una manifestazione di alto livello: io ne giro molte per lavoro, come scrittore. Non ha niente da invidiare a nessuna!
Franco: Certo, un problema è stato il budget contenuto, espressione peraltro di una scelta coraggiosa in tempi di drastiche riduzioni economiche negli enti locali. Però siamo arrivati lo stesso a comporre una rassegna credo molto originale e stimolante.
In questo senso, senza piaggeria, sono state fondamentali la riconosciuta autorevolezza culturale di Davide e le capacità di Graziella. Aggiungo che, come sempre accade quando si lavora con intesa e entusiasmo, a un certo punto sono state le proposte a cercarci.
Le conversazioni che chiudono alcuni appuntamenti e sono uno degli elementi di originalità di questa edizione (e spero di eventuali edizioni future), sono nate spontaneamente, dal desiderio dei protagonisti di potersi incontrare e conoscere.
A proposito perché avete scelto di organizzare un evento di questo genere proprio in ValtromPia?
Davide: E' la Val Trompia che rientra appunto nel progetto dell'AESS della regione Lombardia. Valtrompia Musicart esisteva già e ora inizia un nuovo corso.
Franco: Valtrompia Musicart è ormai alla quinta edizione. Credo che un percorso di questo tipo in Valle Trompia non sia casuale, ma in coerenza con un impegno della Comunità Montana di Valle Trompia di promozione culturale e valorizzazione del territorio che si è concretizzato in questi anni nella creazione di servizi culturali di eccellenza regionale.
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