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Recensioni |
Pubblicato il 19/08/2015 alle 12:08:30 | |
Caparezza – Rivisondoli (L’Aquila) 18/08/2015
"Museica Tour II - The Exhibition" il concerto-spettacolo di Caparezza ha radunato oltre 20 mila fan entusiasti a Rivisondoli (L’Aquila). Uno spettacolo che ha incantato per le sue scenografie e la fusione di effetti speciali immagini e sorprese scen
"Museica Tour II - The Exhibition" il concerto-spettacolo di Caparezza (nella foto di Angelo D'Aloisio) ha radunato oltre 20 mila fan entusiasti a Rivisondoli (L’Aquila). Uno spettacolo che ha incantato per le sue scenografie e la fusione di effetti speciali immagini e sorprese sceniche.
Mettere parole in rima, non significa necessariamente essere un rapper. E proprio quello che Caparezza dimostra nelle sue canzoni: tecnicamente utilizza lo stilema rap, ma non rappresenta la cultura hip hop. Un “rapper per comodità” per usare le sue parole.
L'artista dalla chioma senza confronti ha portato a Rivisondoli il suo “Museica tour” (dal nome dell'ultimo fortunato album) che da mesi sta girando l'Italia (con puntate anche all'estero tra Europa e America, con cui porta in giro la sua idea di rap. Al concerto, che è stato organizzato dal Comune di Rivisondoli, nell’ambito del cartellone estivo che ha visto esibirsi nel centro turistico abruzzese anche Marco Masini e Maurizio Battista, c’era tra il pubblico anche l’attore Lino Banfi, pugliese come Caparezza. Nonostante l’enorme afflusso di persone (il concerto era gratuito) dal punto di vista organizzativo è filato liscio come l'olio.
L’artista ha portato tutta la sua energia sul palco. Ha iniziato con “Mica Van Gogh” per poi inanellare brani di forte impatto musicale, oltreché scenico: “Abiura di me”, “Sono il tuo sogno eretico”, “Teste di Modì”, “Nessuna razza”, “Follie preferenziali”, “Comunque Dada” e “Il dito medio di Galileo”. Caparezza ha offerto anche un turbinio di invenzioni, costumi, travestimenti e anche di denunce condito dalla consueta dose di ironia e di autoironia. Durante lo show Caparezza è apparso molto concentrato sulla performance, tanto da non lasciare nulla al caso e regalando al pubblico una bellissima fotografia dell’artista che è. La scaletta è proseguita con brani come “Cover”, “China Town”, “Eroe (Storia di Luigi Delle Bicocche)”, “Argenti vive”, “Ilaria condizionata”, “Non me lo posso permettere” e “La fine di Gaia”. Il pubblico è poi esploso letteralmente sulle note di “Vieni a ballare in Puglia” e “Avrai ragione tu (Ritratto)”. Ed è solo stato l’inizio dell’apoteosi, che è proseguita nel pool di bis finali, con alcuni successi dell’artista, ovvero “Vengo dalla luna” e “Fuori dal tunnel”, per poi concludere con “Goodbye Malinconia” e “Troppo politico”. Tra il pubblico nessuno è andato via deluso, e quelli che non si sono lasciati travolgere dal ritmo forsennato del concerto alla fine erano davvero una esigua minoranza.
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