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Pubblicato il 17/07/2012 alle 00:40:54
Addio a Jon Lord, il maestro dell'organo Hammond tra hard-rock e classica
di Paolo Ansali
Addio a Jon Lord, il leggendario tastierista dei Deep Purple è morto oggi per un'embolia polmonare, sopraggiunta dopo una lunga battaglia contro il cancro al pancreas.Aveva 71 anni.

Addio a Jon Lord, il leggendario tastierista dei Deep Purple è morto oggi per un'embolia polmonare, sopraggiunta dopo una lunga battaglia contro il cancro al pancreas.Aveva 71 anni.

Jon Lord ha firmato molte delle canzoni più famose dei Deep Purple, e in particolare "Smoke On The Water", il classico più famoso della band, e durante la sua lunga carriera ha collaborato con altri gruppi e musicisti.

Memorabile il "Concerto For Group & Orchestra", suonato per la prima volta alla Royal Albert Hall con i Deep Purple nel 1969, e ripetuto nel 1999 ancora con i Deep Purple e ancora alla Royal Albert Hall, questa volta con la London Symphony Orchestra.

Divenne anche solista, dopo la sua decisione di lasciare i Deep Purple nel 2002, sostituito da Don Airey.

Nato nel 1941 a Leicester, figlio di musicisti, Jon Douglas Lord prese lezioni di pianoforte sin dalla tenera età e, forte di questo bagaglio, si trasferì a Londra nel 1960. In una Inghilterra sempre più affascinata dal blues e dal jazz, pronta a produrre una scena matura, da cui nel seguito del decennio sarebbero scaturiti i Rolling Stones, i Cream, i Led Zeppelin, Jimi Hendrix e sarebbero passati tutti i grandi del blues revival, Jon Lord non faticò a ritagliarsi uno spazio in una lunga serie di band, accumulando esperienza e conoscenze.

Nel 1968, dall'incontro con il fenomenale chitarrista Ritchie Blackmore, scaturì la scintilla creativa all'origine dei Deep Purple. La prima formazione contava sul cantante Rod Evans, sul bassista Nick Simper e sul batterista Ian Paice. "Shades Of Deep Purple" l'album debutto di una line-up destinata a mutare nel suono, inizialmente orientato verso il pop, e nella personalità. Dopo il terzo, omonimo album, al posto di Simper e Evans arrivarono il cantante Ian Gillan e il bassista Roger Glover, a comporre la formazione dei Deep Purple più amata dai fan. Anche la più ambiziosa, dedita a canzoni dalla struttura complessa e connotata dalle influenze classiche di Lord.

Un suono che raggiunge l'apice con il gran lavoro di Jon Lord per il concerto con la Royal Philarmonic Orchestra. Impresa all'epoca poco apprezzata dalla critica, il che consegnò a Blackmore la direzione artistica dei Deep Purple. La band si ritrovò così proiettata verso un rock chitarristico esaltato dalle incredibili altezze della voce di Ian Gillan, una formula destinata al grande successo commerciale, a cominciare dall'album "In Rock" del '70, "Fireball" (71'), "Machine Head" nel '72, seguito dal monumentale doppio live "Made In Japan" sempre nel'72.

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