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Interviste |
Pubblicato il 08/12/2008 alle 16:57:48 | |
Ogun Ferraille, alternative rock originale cercando di capire alcune variazioni armoniche dei June of '44
Un quartetto dal line-up classico: Marco Filice batteria, Stefano Greco basso-voce, Mauro Nigro chitarra-voce e Antonio Serra chitarra-voce. Il prodotto che ne esce e' pero' originale, passando dai Kyuss ai System of a Down, Pearl Jam, Marlene Kuntz.
Un quartetto dal line-up classico: Marco Filice batteria, Stefano Greco basso-voce, Mauro Nigro chitarra-voce e Antonio Serra chitarra-voce. Il prodotto che ne esce e' pero' originale, passando dai Kyuss ai System of a Down, Pearl Jam, Marlene Kuntz.
Un bentrovato collettivo agli Ogun Ferraille: puo' ognuno di voi presentarsi brevemente?
Mauro= .........veneranda età di 32 anni, una laurea inutilizzata, un sacco di parole, molte inutili.
Antonio=Presentarsi brevemente per una persona fin troppo logorroica è davvero dura...potrei tradurre il mio aspetto fisico, ma per far bella figura dovrei mentire dicendo che sono alto, magro, muscoloso, con una lunga chioma fluente...un gran figo insomma...oppure potrei parlare del mio essere musicista e sempre per far bella figura dire che sono un chitarrista ispirato e talentuoso con una tecnica sopraffina...la verità è che mi piace suonare e cerco di farlo esprimendo il più possibile dei sentimenti tentando di tradurli con suoni, note, rumori...tutto il resto penso (e spero) conti davvero poco.
Stefano=s........ alve sono Morone oppure Marrone ma solo per gli amici, amici ? Quali amici? ci sono solo
persone a cui voglio meno male degli altri..oltre e sparare cazzate suono il basso.
Marco=........ tastierista dei be hive
Partiamo dalla cosa piu' semplice e complicato al contempo: come descrivere il vostro progetto musicale?
Stefano=Facevo la controfigura di Nick Oliveri quando suonava con i Queen of the Stone Age, poi quando ha lasciato il gruppo io ...aspetta non era questa la domanda che mi avevi fatto... progetto musicale ti dico solo sporco, fezzoso, diretto, incazzato e poi il bello e che non siamo chiusi in un solo genere, ma sfruttiamo molto le nostre varie influenze musicali.
Marco=........ cazzuto
Mauro=........... eh, è tosta questa. voglia di suonare. nasce tutto da lì. ascoltando varie cose progressivamente il gusto musicale si assesta, su cose non proprio commerciali, viene voglia di dire delle cose, ma di dirle a modo tuo (nostro in questo caso). per me gli ogun sono un mezzo di espressione, poco inclini sia a mode che ad una facilità di fruizione. senza però dimenticare che chi ti ascolta non deve sorbirsi le tue pippe musicali.
Antonio= ........... lo vedo come un calderone di una strega voodoo. Dentro c'è davvero tutto, anche cose che non ti immagini, ma la cosa sorprendente è che alla fine la pozione riesce sempre ed è sempre magica. Che sia un filtro d'amore o una pozione porta sfiga o qualunque altra magia, alla fine funziona e nel caso in cui la strega decida di fare una pozione schiacciasassi.... beh...l'impatto sonoro è davvero devastante!! eheheh
Cosa avete ascoltato in gioventu' e cosa invece seguite ora con passione in campo musicale?
Mauro=la prima cosa in assoluto è stata Springsteen. ora ascolto davvero di tutto, ma non tutto mi piace. ci sono un sacco di gruppi, anche nell'ambito diciamo indie alternative, sopravvalutati per la moda del momento. mentre c'è un sacco di roba definita mainstream che mi piace. un esempio chiarirà cosa voglio dire. .........alla Fnac di Milano guardando il pannello dell'alternative rock chiesi al commesso dove fossero i queens of the stone age e lui un pò sprezzante mi fece "nel pop rock, è ovvio". allora ascolto anche pop rock! in questo periodo ascolto tantissimo Motorpsycho, Benvegnù, Hendrix e Sigur Ros.
Stefano=...... in gioventu' ?? ma ha 23 anni mi sento ancora un giovinotto, cmq in gioventu' di merda ne ho ascoltata parecchia ora sono molto piu' seletivo e vado piu' a fondo con gli ascolti... sta di fatto che sono sempre andato a periodi ma la mia grande passione sono Blues for the Red Sun e Welcome to the sky Valley... per i Kyuss... per i Queen of the Stone Age ........ penso che Song for the Deaf e l'utimo album che si puo' definire album fino ad adesso.
Marco=............. be hive finti e ora be hive veri
Antonio=.... in gioventù ho ascoltato davvero di tutto. Ho attraversato un pò tutte le fasi "classiche". Ho avuto, come molti ragazzini miei coetanei allora, il periodo nirvaniano subito dopo la morte di Cobain, sono stato per qualche tempo un metallaro, poi sono passato al blues ed al jazz, poi ho iniziato a spendere milioni di lire in dischi, vinili, cd...dai King Crimson ai Cure, passando per CCCP, Jesus Lizard, Depeche Mode...ho una discreta collezione di dischi: vado sui 2000 pezzi tra vinili e cd... senza contare poi i masterizzati, le cassettine, gli mp3...fino ai 20 anni ho fatto davvero schifo! ahahah
C'è di buono che mi è rimasto lo spirito di ricerca e la voglia di ascoltare e capire un pò tutto il panorama musicale, puntando l'attenzione sulle eccellenze chiaramente, e sulle novità peculiari, le innovazioni stilistiche e le sperimentazioni. Ora continuo su questa linea ma con ritmi meno forsennati...ho riscoperto Bowie e mi capita di passare dei giorni a cercare di capire alcune variazioni armoniche dei June of '44...poi mi perdo nelle melodie ed adoro quando un gruppo riesce a coniugare la potenza del suono con uno spiccate senso armonico, come i Russian Circle ad esempio.
Quali le differenze che ognuno di voi vede tra i vostri due dischi che avete prodotto, quindi tra My Own Drama ed il recentissimo lavoro?
Antonio=Premetto che quando è stato registrato My Own Drama io non facevo ancora parte del gruppo, ad ogni modo sono entrato nella band proprio ascoltando quei brani dal vivo. Erano istintivi, pieni di ricerca sonora, di particolari impercettibili e di voglia di stupire. Forse l'unico limite di quel disco è stato l'essere un pò acerbo, registrato magari troppo presto. Qualche mese di gestazione in più lo avrebbe reso davvero stupendo.
Il nuovo lavoro ha lo stesso imprinting diretto e viscerale, anzi, forse è ancor più viscerale. Fabio è riuscito a far risaltare notevolmente la compattezza del suono e la potenza live dei brani. Anche se non ci fossi io a suonare su quei brani direi comunque che ci vedo grosse potenzialità in questo lavoro. Magari riscio di peccare di presunzione, mai brani sono davvero molto belli e sono molto completi. Poi alcuni li suoniamo ormai da 2 anni in concerto, quindi hanno raggiunto secondo me la giusta maturità espressiva e la giusta rotondità sonora. Quanto meno sono sicuro che il disco suona esattamente come noi volevamo che suonasse, forse anche meglio!
Marco=......che il recentissimo mi è costato un occhio della testa!
Mauro= ...... tantissime. innanzitutto marco e antonio non erano nel gruppo all'epoca. e la loro entrata ha cambiato moltissimo la band. siamo maturati tanto già con il loro ingresso. entrambi hanno avuto un ruolo fondamentale, soprattutto in fase di arrangiamento del disco. e non solo. marco ha scritto anche uno dei brani, molto bello secondo me. Poi, oramai, la musica nasce da uno spunto del singolo per diventare una sorta di crescita collettiva in prova. le tessiture sonore delle chitarre, che per noi sono fondamentali, che s'intrecciano sulla graniticità di stef (virilità bassosa come l'ha definita il magister!!!), sono in gran parte merito della capacità di antonio di incastrasi sulle cose che faccio io. è cambiato molto anche nella filosofia di lavoro. abbiamo lavorato tanto prima di registrare, di cesello, a volte di cesoia! ascoltando le preproduzioni e estraniandosi dall'affetto per i pezzi. dov'erano lunghi zac! dove non convincevano metterci qualcosa di più! e cosi via. eppoi c'è l'apporto fondamentale del magister. il primo disco suonava, come dire, molto Hi-Fi, molto preciso, ma non è un'attitudine che ci rispecchi. in questo disco le basi sono in presa diretta. ci sono anche errori, sicuramente, imprecisioni, ma rimane l'energia che è il nostro punto forte. e fabio magistrali in questo ci ha supportato ed incitato, inventando anche dei particolari e degli aspetti, sia in registrazione che in mix, che contribuiscono alla completezza del disco
Stefano=.... differenze si gia il fatto di aver fatto una presa diretta e non un lavoro in studio, di aver registrato in una casa piena di riverbero, di aver mantenuto dei suoni piu' live quindi molto sporchi, i pezzi sono meno prolissi, e stata curata molto di piu' la voce, e' migliorata l'intesa del gruppo, siamo quattro teste a ragionare invece che tre...
Quali sono le altre band underground italiane che frequentate? Chi invece vorresti conoscere?
Mauro=beh Cosenza è un territorio pazzesco. ci sono i cosentini innanzitutto. una marea. the blast, camera 237, gripweed, miss fraulein, taranta terapy, box 15, cpt quentin (cosentini solo d'adozione). e sicuramente ne starò dimenticando qualcuno. poi ci sono tutti quelli che da cs son passati. super elastic bubble plastic, three in one gentleman suite, paolo benvegnù, la muga lena, i koopas. ne abbiam conosciuti tanti. davvero. vorrei conoscere i sant'antonio stuntman di sicuro, mi sembrano degli adorabili pazzi. chissà se ci becchiamo o passano di qua!
Antonio=Cosenza è sempre di più fucina di talenti. La nostra band fa parte di un collettivo artistico al cui interno ci sono anche altre band come i Box.15 o i The Blast (in cui suono anche io), poi chiaramente con band come Miss Fraulein, Camera237, Captain Quentin e tantissime altre, frequentiamo gli stessi posti, ci conosciamo tutti. Cosenza è piccola. :)
Abbiamo trovato terreno fertile per un piacevole scambio comunicativo in Paolo Benvegnù e nei Super Elastic Bubble Plastic, io considero anche questa una collaborazione, perchè oltre all'aver suonato insieme e condiviso lo stesso palco, la collaborazione verbale, lo scambio di idee è qualcosa che ti fa crescere molto. Soprattutto quando gli interlocutori hanno esperienza e creatività da vendere.
Chi mi piacerebbe conoscere? Mi piacerebbe conoscere gli Zu!
Stefano=quelle della nostra citta' personalmente camera237, greewpweed, the blast, box15,offenders miss fraulein, con i quali io e marco ci spartiamo Sargineo il chitarrista in un altro progetto. ma anche a Messina con la muga lena poi dove si va a suonare si conosce sempre qualcuno... da conoscere sicuramente sant'antonio stunman, putiferio, zippo
Marco=e chi sono questi underground? Li vorrei conoscere....ah!ah!
Il nostro diretur Giancarlo Passarella parla di una vostra originalita' ancestrale, anche se con grandi padri ispiratori: concordate? Sono giusti i nomi che ha speso per parlare di voi?
Stefano=concordo ne ho sentiti molti Pearl Jam, Marlene Kuntz piu' mosci e non si parla di membri maschili.... System of a Down, Kyuss, Rage against the Machine questi li concordo ... nessuno a mai fatto riferimento ad Albano come fonte d'ispirazione per il suo modo di cantare di mauro.
Marco=........ io sinceramente mi ispiro molto a Giancarlo Passarella ..
Mauro=... innanzitutto va ringraziato, il diretur! L'originalità sarebbe comunque, con i nostri limiti oggettivi, l'obiettivo. per quanto mi riguarda i nomi sono tutti giustissimi. sono punti di riferimento per me. e se se ne dovesse sentire traccia nei brani non mi meraviglierebbe. non è una cosa cosciente, comunque. ma non mi meraviglierebbe. e comunque essere solo vagamente accostato a certi nomi mi lusinga.
Antonio= Sono nomi da cui credo che nessun gruppo al mondo possa prescindere. Qualsiasi genere di musica si faccia ci sono dei punti fissi nel cielo, come le costellazioni. Puoi fare finta che non ci siano, ma alla fine ci sono e ti guidano, ti aiutano a non essere banale, a trovare la tua direzione, la strada di casa.
Cosa non va realmente nel mondo musicale italiano?
Marco=....... l’italiano
Antonio=Io penso che non vada un certo tipo di convinzione: che per arrivare da qualche parte bisogna conoscere qualcuno o bisogna essere alla moda. Il mio sarà anche un modo di pensare "anni 90" come dice qualcuno, ma credo ancora profondamente nel sudore buttato sul palco e nelle ore passate insala prove. Credo ancora nel fatto che per arrivare alla gente devi essere bravo e devi lavorare sodo. Non riesco ad accettare che si debba per forza stare nel giro, e tutto il resto non debba contare poi così tanto.
Mauro=..... sinceramente non lo so. o meglio mi pare una cosa complessa. l'impressione è che contino troppo i trend, le conoscenze e poco la qualità di cosa si ascolta. ed i giornali specializzati, e molti addetti ai lavori, sembrano avallare questo stato di cose. in questi anni è capitato di sorbirmi concerti di band proclamate come l'ennesima rivelazione che erano delle amebe incredibili. e non parlo di roba che passa in televisione ma del sottobosco, chiamiamolo cosi, italiano ed internazionale. per esperienza personale, ho sempre di più l'impressione che gli addetti ai lavori nemmeno ascoltino più i cd che gli vengono mandati. c'è tanta, tantissima confusione. amplificata dalle nuove tecnologie. da myspace ecc. (dall'altro lato mi preme sottolineare che molte webzine, essendo prevalentemente gestite da appassionati, conservano dell'onestà intellettuale che i giornali, mi sa, non hanno più). la crisi economica non fa altro che acuire tutta questa situazione. troppa offerta e poca domanda. per quanto riguarda invece il lato dei live il problema per me rimane sempre uno. poca professionalità da parte di chi organizza musica dal vivo. e per professionalità non intendo il lato economico, cioè solo i pagamenti e la consistenza degli stessi. ma proprio l'atteggiamento nei confronti dei musicisti. i gestori dei locali (la maggior parte, non tutti) sono spesso assolutamente impreparati, distratti, improvvisati. trattano le band come si tratterebbe uno che fa piano bar (anche dal punto di vista dei volumi!!!). le situazioni tecniche sono spesso insopportabili. e se la serata va male, spesso perchè mal pubblicizzata o non pubblicizzata affatto, tirano sui 100 euro miseramente pattuiti come compenso al gruppo (quando, mediamente, una cover band prende almeno 500 euro!!). in italia ancora manca totalmente la cultura della musica originale. siamo fermi ad un impianto spazzatura della fruizione. la musica è sottofondo da gita in macchina. non cultura. sembrava che le cose stessero un pò cambiando, ma adesso che la situazione economica generale è peggiorata che succederà? mah? comunque esistono delle isole felice, quando non vengono osteggiate da altri gestori di locali più trendy ( vedi gli amici del 5/4)
Stefano=,,, guarda potrei parlare per ore, ma non lo faro' quindi su questo argomento...... no comment.
Cosa succedera' domani agli Ogun Ferraille? Cosa vi augurate invece che succeda per voi il mese prossimo? E fra un anno?
Stefano=domani trovare qualcuno che ci aiuti con collaborazioni e a promuovere il nuovo disco, fra un mese suonare tanto, fra un anno terzo disco ... MAGARI
Marco=....... che si scioglieranno e faranno i solisti con i be hive finti il mese prossimo e con quelli veri il prossimo anno.
Mauro= una domanda azzardatissima. tutto può succedere. scazzi, lavoro, famiglia. è un equilibrio precario. sempre. vorrei suonare sempre di più, sempre in posti diversi, e sempre davanti ad un pò di gente che ha voglia di ascoltare. da 20 a 200000!( la seconda ipotesi mi pare remota, anzi no impossibile! ehehehehe!) fra un anno e sempre. Vorrei crescere, avere ancora qualcosa da dire, avere ancora voglia di suonare. e non è per nulla scontato.
Antonio=Cosa succederà non lo so. So su cosa stiamo lavorando e per cosa ci stiamo impegnando, ovvero: suonare il più possibile in giro, trovare la giusta promozione che valorizzi questo nuovo lavoro quanto merita. Preferisco con pensare a cose che non dipendano dal lavoro e dall'impegno che metto giorno per giorno nel progetto. Quindi fra un anno non so dove saremo. Preferisco pensare a dove saremo il mese prossimo, perchè è per quello che ora sto lavorando duro. Sperare di essere sul palco dello stadio di S.Siro sold-out è lecito e divertente, ma poi credo sia coerente pensare a ciò che realisticamente riusciamo ad ottenere col nostro sudore.
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