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Recensioni |
Pubblicato il 23/07/2013 alle 14:53:49 | |
Mark Knopfler – Lucca Summer Festival (Piazza Napoleone) – 19/07/2013
Chiusura in grande stile per il tour italiano di Mark Knopfler. L’ex Dire Straits incanta il pubblico del Lucca Summer Festival. Scaletta simile alle altre date, ma con un brano in meno e l’esecuzione di “Going Home: Theme Of The Local Hero”.
Chiusura in grande stile per il tour italiano di Mark Knopfler. L’ex Dire Straits incanta il pubblico del Lucca Summer Festival. Scaletta simile alle altre date, ma con un brano in meno e l’esecuzione di “Going Home: Theme Of The Local Hero” nel bis finale.
Quello che si è capito a Lucca è che negli show di Mark Knopfler non c’è una regola fissa. L’artista, che da tempo predilige i brani della sua produzione a quelli del periodo Dire Straits, non manca mai di lasciare qualche sorpresa. E’ successo a Napoli dove ha inserito in scaletta “Brothers In Arms”, così come a Taormina dove addirittura ha eseguito ben 17 brani (rispetto ai 15 di media degli altri concerti), tra cui “Sultans Of Swing”, praticamente ignorata negli altri concerti, suscitando il malcontento del pubblico che, pur approvando le ultime scelte artistiche di Knopfler, non gli ha di certo perdonato l’assenza del brano più rappresentativo.
La stessa cosa è più o meno successa a Lucca. La scaletta è stata praticamente identica a quella di Roma, con l’unica assenza di “Cleaning My Gun”. Un set quindi leggermente ridotto, ma che ha riservato la sorpresa nel finale.
La serata si è aperta come di consueto con “What It Is”, cui hanno fatto subito seguito le recenti “Corned Beef City” e “Privateering”. La strumentale “Father And Son”, tratta dalla soundtrack del film “Cal”, ha introdotto la straordinaria band composta da Richard Bennett (chitarre), Jim Cox (pianoforte e organo), Guy Fletcher (tastier e chitarra), John McCusker (violino), Mike McGoldrick (tin whistle e uilleann pipes), Glenn Worf (basso) e Ian Thomas (batteria).
Il pubblico, che ha riempito in ogni ordine di posto Piazza Napoleone, è sembrato essere composto soprattutto da fedelissimi della prima ora, che si sono lasciati incantare dalle note di “Hill Farmer's Blues” e “I Used To Could”. Rispetto alle altre date Knopfler ha trovato sicuramente il suo pubblico più affezionato ed attento, che lo ha seguito in tutte le sue avventure, conoscendo ogni nota a memoria.
Emozioni a non finire sulle note di “Romeo And Juliet”, mentre “Song For Sonny Liston”, “Postcards From Paraguay”, “Marbletown” e “Speedway At Nazareth” hanno permesso all’artista di esplorare territori musicali diversi, alternando come consuetudine chitarre diverse, per la gioia dei numerosi appassionati della sei corde.
Qualche sbavatura nell’esecuzione di “Telegraph Road”, che ha chiuso la scaletta. Alle prime note di questo straordinario pezzo in tanti si sono alzati in piedi per andare sotto il palco e stare così più vicino all’artista. Ma le proteste dei notabili delle prime file hanno indotto la sicurezza a far riaccomodare tutti al proprio posto per consentire la chiusura del concerto. Ma i fans non si sono lasciati di certo intimorire e così, al momento dei bis, sono corsi numerosi ad abbracciare di nuovo il loro beniamino. Mark Knopfler è apparso senza dubbio commosso per l’accoglienza ricevuta in Italia per il suo tour e per questo ha ringraziato con due brani molto amati: l’immancabile “So Far Away”, che caratterizza tutti gli “encore” della tournee, e a sorpresa “Going Home: Theme Of The Local Hero”, con cui i Dire Straits amavano salutare i loro fans in chiusura dei propri show.
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