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Interviste
Pubblicato il 08/08/2015 alle 10:59:21
Sergio Cammariere, artista e uomo straordinario
di Antonella Gucci
Cammariere ci parla della sua carriera, degli incontri che gli hanno cambiato la vita, degli amici come Bruno Lauzi, Sergio Bardotti e Sergio Endrigo e dell'esperienza del Festival di Sanremo...

Cammariere ci parla della sua carriera, degli incontri che gli hanno cambiato la vita, degli amici come Bruno Lauzi, Sergio Bardotti e Sergio Endrigo e dell'esperienza del Festival di Sanremo...

Incontrare e parlare con Sergio Cammariere è un'esperienza affascinante perché, oltre ad essere un grande artista, è una persona deliziosa che coinvolge emotivamente con i suoi racconti di vita tutt'una con la musica.

Per un artista così particolare, oserei dire "unico" nel nostro panorama musicale italiano, abbiamo pensato di rompere le regole e farlo intervistare da una fan. Abbiamo contattato Barbara Pezzella, nostra lettrice e mia collaboratrice, per farle realizzare l'intervista dei suoi sogni. Ecco cosa ne è uscito.

Ciao Sergio. Volevo iniziare chiedendoti qualcosa sulla tua carriera prima di diventare “famoso” con Sanremo…
La mia storia è quasi un film. Sono partito dalla Calabria che avevo 18 anni, da Crotone sono andato a Firenze per dedicarmi a questo sogno. Volevo fare il musicista da grande anche se avevo iniziato a lavorare nei villaggi turistici… Ho lasciato tutto. Dopo Firenze sono stato a Milano e Roma e grazie a degli incontri inaspettati mi si sono aperte le porte del cinema. Sebbene scrivessi già delle canzoni la prima opportunità importante è arrivata proprio con il cinema.

Invece della collaborazione con la Disney cosa mi dici? Apri proprio tu il cartone animato “La principessa ranocchio”…
Sì con “La vita a New Orleans“.… E’ stato molto bello anche perché I’’originale “Down in New Orleans” è cantata da un mostro sacro dal nome Dr. John e scritta da Randy Newman. Di colonne sonore ne ho fatte tante con Mimmo Calopresti, con Fabrizio Bosso con il quale abbiamo rimusicato tre corti di Charlie Chaplin: “Charlot a teatro", "Charlot alla spiaggia" e "Charlot vagabodo".

E poi ancora tante tue colonne sonore dopo Quando eravamo repressi di Pino Quartullo, Uomini senza donne film di Angelo Longoni ad esempio…
Con Longoni ne ho fatti 3: L’abbuffata, Maldamore e l’ultimo Tiberio Mitri - Il campione e la miss per la Rai. Una collaborazione bellissima per me è stata poi quella con la scrittrice Dacia Maraini con la quale ho scritto 10 canzoni, portata in scena da Mariangela D’Abbraccio nella piece teatrale che si intitola Teresa la ladra

Domanda banale… quando scrivi cosa arriva prima? La musica o il testo?
Io sono essenzialmente un musicista, un pianista, quindi mi preoccupa prima di tutto risolvere la griglia armonica. Quindi prima tengo a risolvere la sezione armonica sulla quale si srotola la melodia che invento dopo… e poi ho un grande amico fraterno nonché poeta per i testi: Roberto Kunstler. Sono 25 anni che lavoriamo insieme, ormai sono nozze d’argento. Tra l’altro il mio primo album da cantutore era condiviso con lui ed era 1993 - I ricordi e le persone della It dischi, l’etichetta indipendente che aveva dato spazio a grandi cantautori come De Gregori, Battisti, Cocciante, Ron, ecc

Volevo poi chiederti: “ com’è Cammarriere nella vita privata”? Di te si sa poco nulla…
Sono solitario e riservato, mi piace vivere la musica a 360 gradi quando non la compongo mi piace ascoltarla…

Cosa ascolti?
Musica classica, jazz… poi ho avuto la fortuna di incontrare grandi musicisti che potremmo definire patriarca della musica italiana come Bruno Lauzi, mio caro amico, Sergio Endrigo, Sergio Bardotti, tutte persone che mi hanno aiutato e formato

Posso chiederti qualcosa sulla tua parentela con Rino Gaetano?
Sì, ho scoperto la nostra parentela 15 anni dopo la sua morte, quindi non l’ho mai incontrato dal vivo. Sebbene il destino abbia voluto che entrassimo nella stessa casa discografica, la It Dischi di Micocci.

Invece per quanto riguarda i tuoi progetti futuri? Il tuo ultimo album “Mano nella mano” è del 2014…
Stiamo già lavorando al nuovo album anche se non ti so dire quando uscirà. Io e Roberto siamo in fase di scrittura da 8 mesi. Ma al momento sono concentrato sui concerti, amo molto l’idea di suonare dal vivo, di tornare dal mio pubblico che mi ama, che mi segue da sempre..

A proposito di esibizioni live… ora sei in tour..
Sì, sto girando, siamo stati a Modena, a Salerno al Jazz & Wine in Montalcino.. la prossima data sarà lunedi 10 agosto all’Armonie D’Arte Festival a Roccelletta di Borgia (CZ). Finiremo il tour il 29 settembre a Milano

Volevo chiudere l’intervista tornando alla tua partecipazione a Sanremo del 2003 che ti portò “Premio della Critica”, il Premio “Migliore Composizione Musicale” e due Dischi di Platino.. Che esperienza è stata?
E’ stata una bella esperienza, soprattutto per il disco che avevo inciso nel 2001 il quale altri non era che una fotografia del live che facevamo con i miei musicisti con i quali collaboravo già da 10 anni. Tutti, tranne il brano di Sanremo che è arrivato dal “cielo” un mese prima del Festival, non so come, ma è successo. Quello è un album storico. Spesso dal vivo propongo gran parte di quel lavoro.

Ti aspettavi quel successo per Tutto quello che un uomo?
Mi sentivo un artista fuori dagli schemi nel senso che era da un po’ che non si sentiva una formazione in trio con contrabbasso, batteria con le spazzole e pianoforte… ma poi le coincidenze, il pubblico, quella melodia hanno decretato il successo per il brano.. Il mio successo personale l’ho avuto quando sono partito da Crotone, avere il coraggio di lasciare le proprie radici, sacrificarsi per inseguire e concepire questo sogno.

Il non scendere a compromessi quanto ti ha reso la strada in salita?
Sì è stata in salita, ma mi ha dato l’opportunità di sperimentare nuovi mondi, sensazioni che possono sembrare lontane dal nostro sentire. Ho realizzato un disco con musicisti indiani ad esempio. Ho avuto la possibilità di realizzare cose che mi mettevano in pace con me stesso.

Ringraziamo ancora Sergio Cammariere per la sua disponibilità, Barbara Pezzella e Giuseppe Panella che hanno reso possibile questa intervista densa di emozioni e la musica per tutto quello che ci dona ogni giorno.

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