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Recensioni |
Pubblicato il 31/12/2008 alle 19:51:02 | |
Premio Fabrizio De André (Teatro Argentina, Roma, 23/12/08)
Ci sembra giusto dedicare l'ultima recensione dell'anno alla serata finale del Premio De André che si è svolta a Roma lo scorso 23 dicembre. Oggi 31 dicembre si inaugura a Genova la mostra sul grande Faber, a 10 anni dalla scomparsa.
Ci sembra giusto dedicare l'ultima recensione dell'anno alla serata finale del Premio De André che si è svolta al Teatro Argentina di Roma lo scorso 23 dicembre. Oggi mercoledì 31 dicembre si inaugura a Genova la mostra sul grande Faber, a 10 anni dalla sua scomparsa, avvenuta l'11 gennaio 1999.
“Quest’anno per problemi amministrativi, legati al blocco del bilancio e al cambio di amministrazione in Campidoglio- come ha ricordato il presidente del XV Municipio, Gianni Paris- il premio non si è svolto come di consueto nelle sere estive all’aperto, in Piazza De André (alla Magliana, ndr.) Ma il nome di Fabrizio De André ci ha spalancato le porte del prestigiosissimo Teatro Argentina. Sarà una serata con la magia della musica di De André e la voglia di ritrovarci insieme nel ricordo di un grande artista, al quale il territorio del XV Municipio rimane legato da un vincolo fortissimo".
Inoltre, ha concluso Paris, "il 24 gennaio il Municipio dedicherà a De André un’altra serata, questa volta nel teatro San Raffaele del Trullo. Ricorderanno Fabrizio Massimo Bubola, Mario Guarnera, gli Acustimantico, i Klezroym, e i giornalisti Luigi Viva e Carlo Moretti”.
La serata dell'Argentina (a ingresso gratuito, con il teatro praticamente esaurito e lunghe file all'entrata), si è aperta con un balletto stile "saggio di fine anno" sulle note di Crêuza de mä, tratta dal disco omonimo in dialetto genovese del 1984. A seguire La romance de Marinelle, una emozionante versione de "La canzone di Marinella" tradotta e cantata in francese da Roberto Ferri, che collaborò con De André anche in "Lunfardia" (cantata poi da Celentano), autore tra le altre della celebre "E dimmi che non vuoi morire" (cantata da Patty Pravo) con Vasco Rossi e Gaetano Curreri.
Il mattatore Andrea Rivera, chiamato all'ultimo momento a sostituire Massimo Cotto alla conduzione della serata, presenta quindi le Cordepazze, il gruppo vincitore dello scorso Premio De André nella sezione "miglior interprete", cinque irrequieti musicisti di Palermo che eseguono le loro "Sono morto da cinque minuti", "Verona", "Parolaccia" e Un giudice di De André tratta da "Non al denaro, non all'amore nè al cielo".
Quindi è la volta di Pacifico (nome d'arte di Gino De Crescenzo), che accompagnato da Mattia Boschi al violoncello e Alberto Fabris al computer e programmazioni presenta una bella versione di Le acciughe fanno il pallone (da "Anime salve") e poi le sue "Solo un sogno" e "Le mie parole", portata al successo da Samuele Bersani.
Roberto Ferri legge la poesia di Angelo Veltre "Ora che vai in cucina", con la quale ha vinto il Premio De André 2008 per la sezione poesia (che consiste in una targa Siae e un contratto con l'editrice Zona), e lo stesso poeta legge dei versi con un sottofondo musicale.
I milanesi La Crus, forse alla loro ultima apparizione pubblica, presentano la loro "Dentro me" e poi una toccante versione di Giugno '73 di De André, con il verso finale "è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati" che sembra tanto riferito alla loro storia e alla separazione annunciata tra Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti (qui in trio con Paolo Milanesi alla tromba).
L'ospite che non ti aspetti è il romano Pino Marino, che sale sul palco con i La Crus per una corale versione della ormai celebre "Il vino" di Piero Ciampi, riportata in auge proprio dai La Crus qualche anno fa, che avevano già eseguito al Teatro Regio di Parma lo scorso giugno nella serata tributo a Ciampi.
A proposito di Ciampi è poi il turno di Luca Faggella (cantautore livornese e ciampiano doc) accompagnato da I Situazionisti, gruppo composto da Luca "Luke" Cirillo (tastiere, cori), Mamo Giovenco (basso), Manolo Capitani (chitarra) e Simone Quarantini (batteria), che presentano in anteprima "La differenza" che sarà contenuta nel loro prossimo album, "Memento" (dal disco "Fetish" di Faggella) e infine una versione molto originale di E verranno a chiederti del nostro amore di Faber.
Il vincitore del Premio De André 2008 in entrambe le sezioni musicali (miglior interprete e canzone d'autore) è Antonio Nardi alias Canemorto, sul cui nome ironizza Andrea Rivera, che qui si presenta in versione chitarra e batteria con due pezzi tra cui "Bel Natale" e un violino sul finale, che riceve da Gianni Paris la Targa speciale Siae (oltre a vincere un tour di 10 date nel circuito Arci e un videoclip realizzato dalla Seenfilm di Stefano Bertelli), era assente purtroppo Dori Ghezzi che è rimasta a casa con la febbre.
Andrea Rivera richiama sul palco Pacifico (nella foto sotto) e insieme eseguono un esilarante pezzo dedicato a Giovanni Passannante (l'anarchico che attentò alla vita di Umberto I di Savoia) in cui si immagina la conseguenza di una serie di attentati a politici e personaggi famosi, da Berlusconi al "marito di Costanzo".
Quindi è la volta degli attesissimi Marlene Kuntz, che si presentano in versione acustica per eseguire "Notte" e "La canzone che scrivo per te", poi Cristiano Godano imbraccia la chitarra elettrica con l'archetto per un'applauditissima ed energica "Sonica".
L'ultimo grande ospite della serata è stato Eugenio Finardi (nella foto in alto durante la sua esibizione), che prima racconta le sue esperienze all'Isola di Wight con Alberto Camerini e Fabio Treves (con cui partirono in motorino per andare al concerto di Jimi Hendrix), poi attacca "Voglio" e omaggia De André con Il ritorno di Giuseppe da "La Buona Novella", e ancora le sue "Katia" e "Diesel" (con solo di chitarra e voce del chitarrista Max Carletti), un set elegante e raffinato che chiude degnamente una bella serata dedicata al più grande dei nostri cantautori.
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