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Recensioni |
Pubblicato il 15/04/2018 alle 18:43:23 | |
Seraphic Eyes – Hope (Vrec) Biella rock city!
C’e' voglia di anni ’90 nel rock viscerale dei Seraphic Eyes, che dopo sei anni di attivita' (due EP, di cui uno acustico e Unity), rilasciano un secondo lavoro, svelando una crescita notevole. E parlare solo di grunge è riduttivo.
C’e' voglia di anni ’90 nel rock viscerale dei Seraphic Eyes, che dopo sei anni di attivita' (due EP, di cui uno acustico e Unity), rilasciano un secondo lavoro, svelando una crescita notevole. E parlare solo di grunge è riduttivo.
La formazione a tre (Alberto M Surf, chitarra e voce; Laura, basso ed Alessio Azzalin batteria) ed un suono di chitarra ruvido, radicato nel grunge potrebbe far pensare all’ennesima che guarda a quel decennio con nostalgia, ma il trio di Biella pur svelando amore per quegli anni, si districa agile con accenni di punk e quella punta di proto metal, che incuriosisce e piace.
Restando in tema di grunge, suona divertente When I Suffered (Ode To Smells), che ruba palesemente e volutamente il riff a “Smells Like A Teen Spirit” dei Nirvana, anche se dopo si sviluppa con una sua strada.
Pur nella sua intensità il disco appare lungo e delle tredici tracce un paio si potevano evitare, avrebbero permesso alle chitarre ruggenti di "Losing souls" e "The Reason" e "Aline Blood” di distare meno tempo. In mezzo c’è tutto un mondo di e riff ed energia, che la produzione illuminata di Pietro Foresti sa esaltare e mettere nelle retrovie alla bisogna. Infatti se in "Running In The Dark" appare lo spettro del metal da stadio anni ’80 è altrettanto vero che in "Time To Go" c’è il senso ruvido di una ballata rivoluzionaria alla The Clash.
Il pezzo migliore? Due: “Another Life”, come se i REM avessero scherzato con i The Cramps e il crescendo epico di “Hope” che mi ha ricordato certe cose dei Third Eye Blind.
Come vedete si tratta di anni ’90, ma non solo di grunge. Tutto roba buona comunque.
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