|
Recensioni |
Pubblicato il 17/10/2018 alle 11:21:30 | |
Claudio Baglioni – Firenze 16 Ottobre 2018, primo concerto del tour di Al Centro, un mercatino democratico di sogni e di canzoni
I due sold out fiorentini sono un buon viatico per il 67enne artista che si muove alla grande tra le coreografie del regista Giuliano Peparini, con ben 21 musicisti, due dozzine abbondanti di ballerini e .. tre ore di concerto live!
I due sold out fiorentini sono un buon viatico per il 67enne artista che si muove alla grande tra le coreografie del regista Giuliano Peparini, con ben 21 musicisti, due dozzine abbondanti di ballerini e .. tre ore di concerto live!
Quelle rose che le ballerine gli offrono durante Noi no... che emozione!
Era invitata la stampa specializzata al concerto di ieri e fortunatamente anche il sottoscritto era nel mucchio: solo all’1 e mezza di stanotte è finito l’incontro stampa post concerto, dove Baglioni ha risposto alle nostre curiosità.
Partiamo proprio dalla fine e dal ritrovarsi tutti a tarda notte a parlare, chiedere, cercare di cogliere le sensazioni dell’artista, i progetti che sono alla base della regia teatrale di Claudio Peparini, ma anche alle aspettative di uno sponsor come Tim e dalla stessa F&P Friends & Partners (rappresentata da Ferdinando Salzano) che porterà Al Centro tour a toccare 50 città con molte nuove sorprese. L’incontro stampa è stato coordinato da Riccardo Vitanza e tutto lo staff di ParoleEDintorni si è mosso in modo professionale, quasi con piglio svizzero e certosino.
Insomma quella di ieri è stata una giornata a dir poco poco italiota e si conclude con due mie domande/riflessioni all’artista. Ho esordito con ..Anche io voglio sottolineare il tuo ottimo stato di forma, anche fisico … ed un po' ti invidio! Ti sei mosso per 3 ore e rispetto ad altri tuoi più giovani colleghi non hai fatto pause, non hai sudato, non hai bevuto … mentre io ero seduto e mi sono venuti i crampi! Mi ha laconicamente risposto che non ci sono segreti, non si fa bagni di curcuma e che sono solo io fuori forma e senza preparazione atletica.
Alla seconda mia riflessione ...(Voglio ringraziarti a nome dei tuoi fans .. che qui in qualche modo rappresento. Il palco centrale permette a voi artisti di vivere in modo circadiano lo spettacolo, ma per noi è una goduria ed in qualsiasi parte siamo seduti. Voglio dire che rispetto alla maggior parte degli spettacoli, non ci sono spettatori favoriti, quelli che hanno una migliore visione .. e quindi è uno spettacolo democratico.. Mi ha risposto con un gigantesco grazie, sorridendo e sottolineando come fosse la prima volta che l’aggettivo democratico venisse usato per un suo show. Al rompete le righe, ci siamo fatti una foto assieme e mi ha ribadito che quella domanda gli ha fatto molto piacere e l’ha fatto riflettere…
Come era stato annunciato, tra gli elementi scenografici è la valigia (come simbolo del viaggio per eccellenza) la protagonista ed infatti il concerto inizia con l’entrata in scena dei ballerini vestiti da viaggiatori e l’ultimo della fila (anche lui con la valigia) è proprio Baglioni. Tra giornalisti sottolineavamo come altri cantanti (per superare l’avanzare anagrafico) tendano ad urlare e “strozzare” alcuni loro successi: il nostro invece ha abbassato alcuni toni, strutturato i brani impegnativi in modo più consono e quindi affronta ogni canzone storica senza diventare la parodia di quello che era qualche anno fa. Merito anche dei musicisti di cui si circonda, tra cui emerge Mario Guarini, bassista dall’impostazione jazz che si permette anche di slappare.
Al Centro perciò non rappresenta solo un mero compleanno (con 5 grosse candeline) tra Claudio Baglioni e la musica, ma molto di più: è un signor modo di vivere il terzo millennio per colui che sta facendo cantare un pubblico trigenerazionale, mentre le parole Festival di Sanremo gli ronzano in testa ogni minuto. Lo si capisce dalla cura con cui è presente in ogni momento dello spettacolo, come se fosse il capo ballerino o il direttore dell’orchestra: Peparini e Salzano ci confermano che questo succedeva anche nelle prove a dimostrazione che l’artista ha sia un profondo rispetto per la fortuna di fare un lavoro che gli piace, ma anche nei confronti di un pubblico che lo ammira per questo suo atteggiamento .. democratico.
Articolo letto 1959 volte
|