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Recensioni |
Pubblicato il 07/01/2015 alle 08:50:27 | |
Alberto Bertoli – Bertoli (Artist First / Produzione I Nomadi 2014) sta in piedi come un uomo il suo rock appoggiato al cordolo
Come il buon vino, l'album del figlio del grande Pierangelo Bertoli e' rimasto a maturare sulla mia scrivania per inondare ora (con i suoi mille profumi) la nostra mente. Prodotto da Beppe Carletti e senza nemmeno un perché...
Come il buon vino, l'album del figlio del grande Pierangelo Bertoli e' rimasto a maturare sulla mia scrivania per inondare ora (con i suoi mille profumi) la nostra mente. Prodotto da Beppe Carletti e senza nemmeno un perché...
Gli è capitato di stare venti minuti in fila davanti ai centri di raccolta durante i giorni post terremoto che ha dilaniato la sua Emilia. Insieme a tanta gente, ridiventi umano e sei solo un essere pulsante che ha bisogno di comunicare.
L'ha magicamente raccontato nel videoclip di quel Come un uomo, brano di punta di questo suo importante album che in copertina simboleggia il suo cognome di rosso stagliato su quel nero che non è poi così tetro... Nel 2010 aveva pubblicato (per Top Records) l'album Il tempo degli eroi ed era un bel passo nel mondo dell'arte sovrana (poi rafforzato dal singolo Safà con la nostra piccola U.d.U Records), ma con questo Bertoli l'incedere diventa sicuro, con la pianta del piede ben appoggiata al terreno (ovviamente scosceso!) che avvolge tutto lo showbiz italico.
Nel precedente disco alcune pennellate ci avevano fatto solo intuire la bontà originale di Alberto Bertoli: in quel disco spiccava Le cose cambiano, pezzo già uscito nel 2009 come singolo e scritto da Luciano Ligabue come atto di riconoscimento verso il padre di Alberto che sul finire degli anni ’80 fu prezioso nell’affermazione del rocker di Correggio. In questo nuovo disco si è deciso di puntare su Come un uomo e mai scelta fu più giusta, come dimostra il videoclip di supporto...Un giorno mi telefona Fabio Castellini che non conoscevo, e mi dice: “ascolta io ho fatto una chitarra, te la vorrei far vedere”. Al telefono non mi ha spiegato molto; poi è arrivato qui, mi ha fatto vedere la chitarra e mi ha detto: “l'ho fatta con la trave di una casa venuta giù col terremoto, se te la porti in tour la possiamo vendere e col ricavato aiutare questa associazione che si occupa della ricostruzione, possiamo aiutare la gente che ha bisogno”. Anche dalle tragedie si può trarre spunto per tornare alla vita. Appena è uscito da casa mia ho subito pensato che volevo e dovevo scrivere una canzone. Insomma ho sentito che dovevo fare un'operazione stilistica diversa, abbassare i toni in qualche modo e puntare di più sulle parole, oltre che sulla musica....
Ed ecco il focus di tutto l'album: la parola come mezzo dirompente ed un buon tappetto rock per farla volare sopra le tragedie umane, fotografarle, monitorarle e senza mai dare una qualsiasi risposta o soluzione. Un personaggio come Alberto Bertoli (di cui è vera la storia che l'ho visto bambino con il padre, dato che ho curato l'ufficio stampa di alcuni suoi concerti nel biennio 1988/89) ha dalla sua slanci di pura simpatia ed umanità che viaggiano all'unisono, come dimostrano i suoi ultimi Natale passati tra le corsie dell'ospedale della sua città e non in altri contesti: solo in Mondo di media si fa prendere dalla voglia di accusare, puntare il dito e rendere scoperti una serie di giochi sporchi del mondo civile o presunto tale. In tutti gli altri brani la sua barba incolta non fanno diventare vecchio un rock che invece è pura emotività: il suo sorriso è di quelli che ti coinvolge, la sua voce i mette i brividi (perché ti riporta sulla pelle quella di suo padre...), ma diventa osmotica la sua vena compositiva, con momenti di pura poesia....
Una riprova dalle prime parole di Senza davvero un perché, dove ti devi sedere per riflettere ...Tra le coltri di mille follie di pensieri stonati, lei rivolta la stanca utopia con un cielo stellato /e dispiega le ali che hai con un po' di realtà, e i profumi che porta con sé hanno il sapore della libertà.... Poi guardi il tuo piede destro che tiene il tempo, mentre in Sulla statale 106 magicamente cominci a dichiararti emiliano e sei sicuro anche tu di aver abitato da quelle parti, dove...ci sono case fatte a metà, stanno appoggiate al cordolo, dove le regole stanno di qua tra gli ulivi e i secoli / lei che non vuole star qui, crede di farsela fino in America, perché la strada è così è un orizzonte ma senza una linea
Track list di Alberto Bertoli – Bertoli
- E cosi sei con me
- Come un uomo
- Quando non ne hai più
- Sulla Statale 106
- Mondo di media
- Il Clown
- Senza davvero un perché
- La storia di Elena
- Se sarai lontana
- Delta
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