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Recensioni |
Pubblicato il 04/08/2010 alle 02:46:22 | |
Soundlabs Festival: magica la notte dei Simple Minds
Una carriera lunga 30 anni, 15 dischi registrati in studio e uno stuolo di fan under 40 disposti a tutto pur di rivivere la magia della new wave inglese degli anni 80. Con queste credenziali i Simple Minds hanno acceso la serata finale del Soundlabs.
Una carriera lunga 30 anni, 15 dischi registrati in studio e uno stuolo di fan under 40 disposti a tutto pur di rivivere la magia della new wave inglese degli anni '80. Con queste credenziali i Simple Minds hanno acceso la serata finale del Soundlabs.
Il festival, giunto alla 14esima edizione, si è tenuto a Roseto degli Abruzzi (TE) l'1 e il 2 agosto. Jim Kerr, voce del gruppo, si è presentato sul palco dello stadio Fonte dell’Olmo sfoderando un carisma e un calore che hanno subito conquistato il pubblico. Il tempo non ha cambiato la sua voce, anzi gli ha regalato un timbro ancora più suadente. E l’incanto è cominciato fin dal primo brano "Sanctify Yourself", con il coro del pubblico che ha intonato le strofe delle canzoni in scaletta a partire da quelle del nuovo cd "Graffiti Soul", tra cui il singolo "Rockets", fino alle hit come "Someone Somewhere In Summertime", "Alive And Kicking", "Waterfront" e "Don’t You (Forget About Me)".
Un boato ha accompagnato l’avvio di "Mandela Day", che insieme a "Belfast Child" testimonia la strada dell’attivismo che la band ha intrapreso dalla metà degli anni '80, prima sostenendo Amnesty International e poi organizzando concerti in Inghilterra e negli States contro il regime dell’apartheid sudafricano. «E’ un piacere essere in Abruzzo – ha detto Jim Kerr ai presenti tra un pezzo e l’altro - Suonare dal vivo è la nostra energia, ci fa sentire bene». Il pubblico ricambia, si entusiasma quando Kerr gli offre il microfono e la serata diventa indimenticabile. Da menzionare una strepitosa versione di "New gold dream" e il finale con "Ghostdancing" unita a "Gloria". Dopo un’ora e mezza di concerto, ai fans che chiedono ancora un bis, il cantante dice che ha fame e mima una forchetta che arrotola gli spaghetti… Sul palco insieme a Jim Kerr hanno suonato Charlie Burchill alla chitarra, Mel Gaynor alla batteria, Andy Gillespie alle tastiere ed Eddy Duffy al Basso.
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