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Recensioni |
Pubblicato il 18/01/2003 alle 21:16:11 | |
Vent'anni di Bjork in Family Tree
Una gustosa antologia per l'artista islandese, una vera e propria star asimmetrica: nessuno altro oltre come Bjork avrebbe mai potuto rinunciare a una scelta autonoma.
Una gustosa antologia per l'artista islandese, una vera e propria star asimmetrica: nessuno altro oltre come Bjork avrebbe mai potuto rinunciare a una scelta autonoma.
Con un gioco di prestigio, Bjork ha racchiuso i vent'anni della sua carriera in una piccola scatola di plastica e cartoncino. Il packaging è in bilico tra il gioco per bambini e lo scherzo: cinque mini dischi e un cd regolare, un quadernetto di testi e un foglio piegato di note e crediti, piccole foto, disegni che ritraggono il mondo inquietante e un po' buffo della popstar islandese.
I primi due mini cd che compongono il monumentale cofanetto (intitolati "Roots", radici) ci raccontano i giorni del periodo Sugarcubes, e illustrano bene il motivo di fondo che ha accompagnato Björk nella strutturazione di "Family Tree". Un vero e proprio albero genealogico che sappia mettere in luce il lungo percorso compiuto dalla cantante. Se "Roots" è il viaggio negli anni della formazione, "Beats" (battiti) racconta dell'esperienza londinese, tra il '94 e il '98, e raccoglie le fughe d'inizio anni Novanta con Graham Massey e Mark Bell ("il desiderio di affrontare il nuovo, l'altro, il tabù"). Superata la chiave di volta londinese, gli altri due mini cd s'intitolano "Strings" (corde), contengono esecuzioni accompagnate dagli archi dei 'Brodsky Quartet' e ci danno conto dell'ultimo periodo in chiave acustica. La sezione greatest hits è forse la meno interessante, ma ha il curioso pregio di essere divisa in due; i brani preferiti dal pubblico e quelli dall'artista (per la cronaca, le doppie scelte sono sette).
Il disco contiene allora brani assolutamente particolari, che l'artista ha scelto tra i propri pezzi del cuore, spesso in contrasto coi pezzi più richiesti, andando ad esplorare nel materiale costituito non solo dai singoli ma anche da B-side e pezzi poco noti al grande pubblico.
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