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Recensioni |
Pubblicato il 02/07/2014 alle 11:06:00 | |
Metallica – Postepay Rock In Roma – 01/07/2014
Il termometro che segna la febbre per l'heavy metal non accenna a diminuire, e la conferma di quanto resti alta la passione dei fans italiani per questo genere (una fetta importante dell' industria discografica) si è avuta ieri a Roma con i Metallica
Il termometro che segna la febbre per l'heavy metal non accenna a diminuire, e la conferma di quanto resti alta la passione dei fans italiani per questo genere (una fetta importante dell' industria discografica) si è avuta ieri a Roma con l’unico concerto italiano dei Metallica.
Oltre 35 mila pacifici appassionati, arrivati da tutta Italia, hanno sopportato il caldo, pur di non perdere i loro beniamini. Magliette nere tutte in tema, jeans e anche qualche borchia, il pubblico si è fatto conquistare da un rock rituale, che sembra avere perso in trasgressione a vantaggio delle sonorità, certamente dure e con performance strumentali di elevata qualità tecnica.
Così la scaletta del Sonisphere Festival (inserito nel programma del Postepay Rock In Roma all’Ippodromo delle Capannelle)è andata avanti, con una puntualità non certo italiana, con una progressione sonora incessante. Dalle 18:00 sono sfilati sul grande palco Kvelertak, Volbeat e gli Alice in Chains, gradita band della scena grunge, che in oltre un’ora di show ha proposto brani come “Them Bones”, “Dam That River”, “Down in a Hole”, “Would?” e “Rooster”. Applausi per il cantante William DuVall, che dal 2006 ha preso il posto del compianto Layne Staley , Jerry Cantrell (chitarra solista), Mike Inez (basso) e Sean Kinney (1987)
Poi, alle 21:40 sono arrivati i Metallica. Lo show è stato un vero e proprio juke-box. Sono stati i fan, infatti, a scegliere i brani della scaletta. Non a caso il tour si chiama proprio “Metallica By Request”, come spiegato anche dal video di apertura. Per i fans che hanno acquisto i biglietti online c’è stato l’imbarazzo della scelta tra ben 140 canzoni. Ad aprire lo show le immagini del film “Il buono, il brutto e il cattivo” di Sergio Leone, con “L’estasi dell’oro” di Ennio Morricone (compositore molto apprezzato dai Metallica, tanto che realizzarono anche una propria versione del tema per un album tributo a Morricone). Sul palco James Hetfield (voce e chitarra ritmica), Kirk Hammett (chitarra solista), Robert Trujillo (basso) e Lars Ulrich (batteria) hanno dato il via alle danze con “Battery”. Subito sono arrivate, come adrenalina pura, “Master of Puppets”, “Welcome Home (Sanitarium”), “Ride The Lightning” e “The Unforgiven”, a dimostrazione di una scaletta decisamente variegata, dettata solo dal cuore e dalla passione dei fans.
Una ritmica massiccia, senza sbavature, di vecchia scuola, su cui si innesta la chitarra di Hammett, e con la voce di Hetfield che, nonostante il passare degli anni, sembra non perdere colpi. Ancora “Lords of Summer”, “…And Justice For All”, “Sad But True”, “Fade To Black”, “Orion”, “One”, “For Whom The Bell Tolls”, “Blckened”, l’immancabile ballad “Nothing Else Matters” e “Enter Sandman”. Palco mastodontico per una scenografia essenziale. Ad accompagnare i vari brani giochi di luce e laser, immagini e video che richiamavano alla storia iconografica dei Metallica.
Sorprese anche nei bis. DA “Creeping Death” a “Fuel” (la più votata nel concorso “Vote Of The Day”), per chiudere con “Seek & Destroy”. Il rock, quello più duro, ha vinto ancora una volta.
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