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Recensioni |
Pubblicato il 27/12/2006 alle 14:54:27 | |
Duran Duran. 1981-2006 Glam Pop Party (Editori Riuniti)
Per gli appassionati degli anni ’80 in un libro la storia di un gruppo imprescindibile da quella favolosa decade. Marcello Santone e Christian D'Antonio ripercorrono la storia dei Duran Duran, con un accenno al fenomeno che ha entusiasmato l’Italia.
Per gli appassionati degli anni ’80 in un libro la storia di un gruppo imprescindibile da quella favolosa decade. Marcello Santone e Christian D'Antonio ripercorrono la storia dei Duran Duran, con un accenno al fenomeno che ha caratterizzato l’Italia.
Erano gli anni della new wave e del synth pop che ebbe una forte influenza sulla prima generazione interamente griffata che l’Italia avesse mai conosciuto, quella che aveva sostituito il pranzo al sacco con i McDonald e i Burger King e dimostrava maggiore dimestichezza con i lettini abbronzanti piuttosto che con le proteste studentesche. I Duran Duran in Italia erano e restano un’istituzione, un punto di riferimento per una generazione cresciuta con le loro canzoni e con quelle di altri artisti culto come Spandau Ballet e Pet Shop Boys. In Italia nacque quel culto decisamente particolare per Simon Le Bon e compagni, un amore vivo e scalciante, come hanno dimostrato gli assalti delle duranettes ai vari appuntamenti che vedevano il gruppo protagonista in Italia. E sempre in Italia accadeva di trovare uno dei fan club piu’ organizzati del pianeta terra dedicato al gruppo inglese. E capitava pure che dalla passione sfrenata per i Duran Duran una giovane fan, all’anagrafe Clizia Gurrado, dava alle stampe un racconto best seller dal titolo “Sposerò Simona Le Bon”. Romanzo che poi magicamente si trasformava in un film campione di incassi. Correva l’anno 1986, che coincise con il momento di massimo successo per i Duran Duran. Nel 1987 sbarcarono per la prima volta in Italia e fu un successo di grandi dimensioni. In radio, nei walkman e in discoteca tuonavano hit eccellenti come “Hungry Like The Wolf”, “Planet Earth”, “Union Of The Snake”, “Save A Prayer”, “The Wild Boys” e “Girls on Film”. Successivamente, tra alti e bassi, il gruppo e’ stato sempre in attività. Il recente album “Astronaut” li ha riportato ai fasti di un tempo, sia per vendite che per riscontro di pubblico. Oltre ad essere stati un fenomeno sociologico e di costume però i Duran Duran restano comunque una band che, dal punto di vista musicale, ha prodotto pregevoli album, che hanno saputo fotografare l’eleganza di una decade, quella degli anni ’80, che giocava tra il nuovo romanticismo e le tecnologie emergenti. A rimettere ordine nella storia del gruppo ci hanno pensato Marcello Santone e Christian D'Antonio che nel volume “Duran Duran. 1981-2006 Glam Pop Party”, pubblicato da Editori Riuniti, offrono un interessante percorso album per album nella carriera della band. Il libro merita di essere letto per vari motivi: per capire che dietro quel gruppo che piaceva tanto alle ragazzine si nascondevano in realtà dei validi e talentuosi musicisti che hanno saputo portare avanti un efficace progetto musicale e comunicativo, in grado di influenzare in futuro molte boy band. Ma anche per avere una bella fotografia sugli anni ’80 visti con l’occhio di due giornalisti che hanno studiato ed analizzato quella decade.
Non manca nel libro un’analisi dei progetti paralleli portati avanti dei componenti del gruppo (Arcadia e Power Station), oltre ad una discografia ragionata.
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