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Rumours |
Pubblicato il 01/03/2012 alle 17:44:30 | |
Samuele Bersani ricorda Lucio Dalla
"E' stata la prima persona che ha creduto in me e che ha visto qualcosa nella mia scrittura. Da lì sono cresciuto passo passo, imparando molto". Così lo ricorda Samuele Bersani.
"E' stata la prima persona che ha creduto in me e che ha visto qualcosa nella mia scrittura. Da lì sono cresciuto passo passo, imparando molto. E' stato come per un giovane giornalista avere per maestro Scalfari o Montanelli. Perchè al di là della musica, e io ho avuto la fortuna scrivere delle canzoni con lui, ho imparato molto umanamente": riesce a stento a controllare l'emozione Samuele Bersani che in una conversazione con Elisabetta Malvagna dell'ANSA ricorda l'artista scomparso, con cui ha esordito nei primi anni Novanta (Dalla incluse il brano "Il mostro" interpretato da Besani nel suo live "Amen" e poi produsse i primi album del cantautore con la sua etichetta Pressing).
Lo descrive come un uomo "colto" e "una delle persone più curiose che ho conosciuto. Più che uno scopritore di talenti, era uno scopritore di anime", sottolinea. "La prima volta che l'ho visto piangere è stato quando ha ascoltato la mia canzone "Il Mostro" - aggiunge - "L'ultima è stata mentre cantavo alla serata finale di Sanremo, a sorpresa era lì e mentre mi ascoltava faceva l'ok con il pollice".
Quando l'ha conosciuto, Bersani aveva 21 anni: "ero andato a portargli una mia cassettina", racconta. Della sua morte improvvisa, ha saputo "cliccando una pagina sul computer. Sono rimasto seduto mezz'ora. Poi sono arrivate le telefonate di mezzo mondo".
"Per me era importante il confronto sulla vita - aggiunge il cantautore romagnolo, 42 anni, che all'ultimo Festival di Sanremo ha vinto il premio della Critica Mia Martini con il suo brano "Un pallone" -. "Al di là delle canzoni, sapevo che lo potevo chiamare, lui rispondeva sempre. Erano creative anche le litigate. E' sempre stato umanamente molto generoso. Ha vissuto tre vite. Oggi si farebbe una risata. Quando gli chiedevi come stai?, rispondeva "sto bene", sempre ed eternamente. Era la persona più vitale che abbia mai conosciuto".
E ancora: "Era strapositivo: in un mondo di parolai, lui quando crede in qualcun altro lo dimostra", dice usando, forse inconsapevolmente, il presente. Per Bersani, Lucio Dalla "ha raccontato l'umanità e la storia di questo paese più di qualsiasi altro. Io ho preso la mia poetica da lì. In termini di repertorio ha un patrimonio di storie che molti altri non sono riusciti a scrivere fino in fondo. Dopodiché, sono talmente scioccato che finirei qui". E ora? "Purtroppo possiamo tenere il suo numero di telefono nel nostro cellulare. E soprattutto ascoltare le sue canzoni".
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