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Interviste
Pubblicato il 15/11/2010 alle 14:50:33
Massimo Priviero: la mia musica e' lo specchio della mia anima!
di Laura Gorini
Il 20 novembre al Teatro dell'Auditorium di Milano avverra' un evento che ha dello straordinario: un mega concerto del mitico Massimo Priviero per festeggiare la sua ventennale carriera. Eccolo ai nostri microfoni...

Il 20 novembre al Teatro dell'Auditorium di Milano avverra' un evento che ha dello straordinario: un mega concerto del mitico Massimo Priviero per festeggiare la sua ventennale carriera.
Ma come sta vivendo l'attesa? Lo abbiamo chiesto direttamente al diretto interessato...


Massimo, ben trovato! Ormai manca pochissimo al tuo concerto evento: come ti stai preparando ad affrontarlo?
Stiamo provando molto come e' normale che sia. Sai, ho suonato in tanti teatri ma questo posto e' davvero speciale; l’acustica per esempio e' davvero stupenda, probabilmente la migliore di Milano e non solo! Allo stesso modo, cercheremo di fare un concerto davvero speciale.

Tu sei indubbiamente un animale da palcoscenico ma non ti e' mai capitato durante un live di avere la classica tremarella?
Oh, c’è sempre un filo di tensione, in qualunque situazione uno si trovi a suonare. E a volte devi far anche fronte ad imprevisti durante uno show. Puoi immaginare! Ma un po’ di tensione non e' mai “tremarella”, per usare il tuo termine. E tutto si scioglie -di solito- durante il concerto.

Sii sincero: compi qualche rito scaramantico prima di iniziare?
No, ho solo un paio di mie piccole paranoie da rispettare e un paio di oggetti che mi porto dietro. Un giorno -magari- saro' piu' preciso! (ride di gusto)

In generale come trascorri il pomeriggio prima di affrontare un live importante?
Di solito prima di un live importante cerco di isolarmi un po’. Magari "stravaccandomi" in camerino e facendo finta di dormire. Cerco soprattutto di non sentire musica e piu' in generale di avere intorno il maggior silenzio possibile. Quasi per avere piu' tardi un maggior impatto sonoro.

Ti definisci un perfezionista?
Per certe cose lo sono molto, per altre meno, ma tendenzialmente cerco sempre equilibrio tra parte razionale ed emotiva, anche se la seconda tende molto spesso a vincere sulla prima!

E cos' altro sei, Massimo?
Oh, un uomo, un musicista che traduce con la musica, con le sue canzoni e con quello che scrive il suo modo di stare al mondo. Non recito parti, quel che faccio e quel che scrivo sono lo specchio della mia anima e della mia vita. Ti puo' piacere o meno, ma non ti verra' quasi mai il dubbio che siano cose diverse. E poi sono un uomo che difende i valori in cui crede e che usa la sua musica anche per questa “difesa”.

Oggi molti ragazzi si presentano ai talent show con la speranza di avere successo nel mondo della musica... Qual'e' la tua opinione in merito?
Il successo inteso nel senso di cui parli non e' un valore e non ha valore. E ‘ solo riconoscibilita' maggiore,o magari rappresenta un conto in banca più ricco. La musica o la poesia in quel caso non c’entrano nulla! Ripeto: non sono dei valori e non ne hanno, sono solo dei modi di farsi vedere in un mondo autoreferenziale che non c’entra nulla con l’arte popolare. Probabile che Bob Dylan sarebbe stato bocciato in qualunque talent show. Poi ci sono le eccezioni, ogni tanto. Ma ti assicuro che essere bene impostato, piu' o meno intonato o avere il sorriso giusto e' spesso solo la prerogativa dei mediocri.

Gia', si tende a dare piu' importanza all'immagine piuttosto che al reale talento...
Evidentemente si', ma -come ti dicevo poco fa - la musica o la poesia non c’ entrano nulla. Se partiamo da quello poi possiamo anche dare dei giudizi, se a qualcuno interessa darli!

Ma che cosa significa possedere del talento secondo te?
Risposta da un milione di euro. Guarda, ti direi che per riuscire ad essere un uomo vero ci vuole del talento. Sai, forse bisogna saper stare molto con se stessi. Riuscire a passare molto tempo da soli. Sapersi amare un po’ ma sapersi anche disprezzare quando serve. Scavi dentro di te e da qualche parte trovi una luce che magari ti permette di fare qualcosa di speciale che poi condividi col mondo. Immagina un falegname che passa dei giorni per mettere in piedi un bel tavolo a modo suo. E parti sempre dal fatto che il talento che uno puo' avere non presuppone un riconoscimento della massa. A volte, basta il sorriso di qualche persona, a volte basta una carezza di chi ti dice “grazie per la tua musica”. Capirai allora che la tua vita e' importante e che dentro alla tua vita c’e' anche quello che chiamiamo talento.

Tu quando hai capito di possederlo?
Questo lo lascio decidere agli altri, a chi viene ai miei concerti e a chi ascolta i miei dischi. Io semplicemente credo in quello che faccio, nel valore della mia vita, nella mia musica e nel mio modo di condividerla.

Che cosa consiglieresti a un ragazzo che vorrebbe seguire le tue orme?
Ci sono tante orme migliori della mia!(ride di gusto) Gli direi -forse- di cercare se' stesso, di cercare la sua strada, di trovare modi di umana resistenza di fronte ai nemici e ai muri da scalare. E gli direi di non inseguire il successo che e' solo un grande impostore, come diceva un poeta, e non un valore. Inoltre e' qualcosa che puo' toccarti o meno in forme diverse, dipendera' molto anche da te oltre che dal destino. Ma non dara' mai il senso piu' importante alla tua vita. Ecco, solo una cosa ti aggiungerei. Ovvero che la creativita' e' un atto di solitudine,o meglio di “santa solitudine” che viaggia tra lacrime e sorrisi, tra sofferenza e momenti di felicita'. Se riuscirai a conviverci in modo vero, scoprirai il valore della tua esistenza e scoprirai che questa capacita' di “ saper essere solo” e' un dono straordinario. Che ti fa sentire spesso i suoni, i colori o gli odori che molti non sentono. Molte cose nella tua vita, poi, partiranno proprio da li'!

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