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Comunicati |
Pubblicato il 29/07/2009 alle 14:46:51 | |
Dal monte al piano: Omar Pedrini e il Coro Voci dalla Rocca in concerto al Valtrompia Musicart
L’appuntamento di Valtrompia Musicart 2009 “Paesaggio, racconta!” programmato per giovedì 30 luglio alle ore 21.00 presso Piazza C. Battisti di Sarezzo , è riservato a Omar Pedrini, ideatore e condirettore artistico della rassegna triumplina.
L’appuntamento di Valtrompia Musicart 2009 “Paesaggio, racconta!” programmato per giovedì 30 luglio alle ore 21.00 presso Piazza C. Battisti di Sarezzo (in caso di maltempo, Cinema Teatro S. Faustino), è riservato a Omar Pedrini, ideatore e condirettore artistico della rassegna triumplina.
Per l’occasione, egli sceglie di cimentarsi in un’originale e interessante soluzione concertistica. Allontanandosi per un momento dalle sonorità rock che da sempre caratterizzano la sua storia musicale, Omar Pedrini presenta un concerto, suggestivamente titolato “Dal monte al piano”, che vede l’inedita contaminazione fra rock, melodia e canti polifonici di montagna.
A dialogare con lui e i musicisti della sua band, in versione unplugged, è infatti il titolato Coro “Voci dalla Rocca” di Breno. Il programma prevede, oltre alla proposta da parte del solo Coro di brani del tipico repertorio di montagna, l’esecuzione di canzoni rock non solo di Timoria, che Omar presenta in un intenso dialogo interpretativo fra solista e coro, con accompagnamento strumentale.
Il concerto è a ingresso libero.
Biografia di Omar Pedrini:
Omar Pedrini nasce a Brescia il 28 maggio 1967.
La madre Daria discende da una famiglia di liutai e musicisti; il padre Roberto è poeta per diletto e trasmette la passione per gli studi umanistici al figlio, che si diploma al Liceo Classico Arnaldo di Brescia e frequenta la Facoltà di Scienze Politiche all’Università Statale di Milano.
Nel settembre 2005 cambia ateneo e ruolo, passando da studente a insegnante: oggi Omar Pedrini è uno dei docenti del "Master in Comunicazione Musicale" per la discografia e i media all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di Brescia.
Dalla fine degli Anni Ottanta Omar Pedrini è il leader assoluto dei Timoria: oltre a suonare la chitarra è autore dei testi e delle musiche. La sua leadership si completa nel 1998 (con l’album “Senza tempo”), quando diventa pure il cantante del gruppo al posto del transfuga Francesco Renga.
I Timoria di Pedrini hanno venduto seicentomila copie, conquistando due dischi d’oro (“Viaggio senza vento” del 1993 ed “El Topo Grand Hotel” del 2001).
Nel 2002, con l’uscita del doppio cd dal vivo “Timoria Live”, si conclude l’esperienza con i Timoria e inizia il nuovo percorso artistico di Omar Pedrini, che già nel 1996 aveva sperimentato la navigazione solitaria con il disco musical-letterario “Beatnik”.
Nel 2004 Omar Pedrini festeggia il debutto ufficiale come solista partecipando al Festival di Sanremo con la canzone “Lavoro inutile” (Premio Speciale per il Miglior Testo) e pubblicando l’album “Vidomàr”.
La sua carriera musicale s’interrompe bruscamente nel maggio dello stesso anno per un aneurisma aortico: dopo un intervento a cuore aperto durato otto ore, e il conseguente divieto di cantare per non sforzare il suo cuore convelescente, Pedrini si reinventa autore televisivo nel programma “Robin Hood” condotto dalla sua compagna Elenoire Casalegno (curiosamente nata come lui il 28 maggio) e scrivendo trasmissioni condotte da lui stesso come “Nu-Roads” e “Milano in Musica”.
Nell’estate 2005 arriva inaspettato, e per questo ancora più bello, il via libera dei medici per riprendere a cantare (resta il divieto solo per i concerti): Omar Pedrini torna in sala d’incisione e il 26 maggio 2006 pubblica il secondo album solista “Pane burro e medicine”.
Dal 1997 Pedrini é direttore artistico del "Brescia MusicArt", il festival della contaminazione fra le arti: un importante crocevia di letteratura, cinema, teatro, pittura, comunicazione e naturalmente musica, che continua a richiamare affermati artisti da tutto il mondo e negli ultimi anni è diventato itinerante. Nel 2005 organizza il "Valtrompia Musicart" per rivitalizzare le miniere di quei luoghi.
Il festival prosegue negli anni, per arrivare fino ad oggi.
L’esperienza del "Brescia MusicArt" si riflette nel programma settimanale “Contaminazioni” che Omar conduce nel biennio 1999-2000 sul canale televisivo via satellite Match Music.
Pedrini apre anche la casa di produzione musicale Omar Gru, con la quale ha prodotto giovani gruppi rock dell’area alternativa.
Alla fine del 2001 Pedrini scrive il libro di poesie “Acqua d’amore ai fiori gialli”, pubblicato da Stampa Alternativa, e tiene una serie di performance e reading nei principali club letterari italiani: accompagna celebri artisti americani, fra cui Lawrence Ferlinghetti (il padre della Beat Generation e fondatore della City Light Books), Jack Hirshman, Alejandro Jodorowski, e Dan Fante (figlio di John Fante).
Nello stesso anno recita in teatro assieme alla compagnia milanese d’avanguardia Sentieri Selvaggi: interpreta il ruolo di Orfeo nello spettacolo “Poema a fumetti”, che mette in scena il mito di Orfeo riletto da Dino Buzzati, uno dei suoi autori preferiti.
Il tour teatrale riscuote un discreto successo e culmina con la rappresentazione al "Festival della Letteratura di Mantova" nel 2002.
Dal palcoscenico alla macchina da presa: sempre nel 2002, interpreta la parte di Don Luigi, un prete hippie, nel film “Un Aldo qualunque” (con Fabio De Luigi e Neri Marcorè) e compone l’intera colonna sonora della pellicola in chiave rock Anni Settanta.
Nel 2006 Omar Pedrini è protagonista con Roberta Garzia (“Camera Café”) del cortometraggio “Un casale, due gessetti e tanti ricci” diretto da Claudio Uberti (assistente di Lina Wertmuller) e partecipa al progetto discografico Rezophonic, un’iniziativa di beneficenza realizzata per sostenere AMREF Italia nella realizzazione di pozzi d’acqua nel Kajiado, una delle regioni più aride dell’Est Africa.
Amante della contaminazione fra diverse forme d’arte (non a caso è l’ideatore del "BresciaMusicArt" e del "Valtrompia Musicart"), Omar Pedrini vanta collaborazioni con prestigiosi artisti italiani e stranieri di qualsiasi disciplina.
Ecco qualche nome: lo scrittore Aldo Busi, il pittore Marco Lodola, Matteo Guarnaccia (il padre della psichedelia italiana), Leon Mobley (musicista di Ben Harper), David Fuczynsky (chitarrista di New York del filone jddish-jazz), Alejandro Jodorowsky (recentemente protagonista del film “Musikanten” diretto da Franco Battiato e regista di capolavori come “La montagna sacra” ed “El Topo”, che ha ispirato il quasi omonimo disco dei Timoria), Bertrand Cantat dei Noir Désir, Eugenio Finardi (duetto in “Verso oriente” del cd “Viaggio senza vento”), Gianna Nannini (duetto in “Io vagabondo” nel Tributo ad Augusto Daolio) e Ligabue (autore di “Male non farà” dell’album “Storie per vivere”).
Omar ha condiviso il palco con C.S.I., Jovanotti e Nomadi nel concerto per il Dalai Lama.
Si sono esibiti dal vivo con i Timoria anche Fabio Volo e Isabella Santacroce, che hanno letto parti dei loro libri, riportando in auge grazie alla passione di Pedrini le performance Anni Settanta.
Biografia de Il Coro “Voci dalla Rocca”:
Nato nel 1978 a Breno in Valle Camonica, terra famosa per le incisioni rupestri e per “l’arte della ferrarezza”, la lavorazione del ferro, il coro deve il proprio nome ai resti del castello che da tempo immemore domina il paese.
Il modulo è quello del coro a voci pari virili e l’attività musicale ha preso le mosse dal tradizionale repertorio di canti popolari e della montagna.
In seguito il gruppo si è rivolto verso nuove composizioni di ispirazione popolare (intenso e coinvolgente è stato l’incontro con quelle di Bepi De Marzi), generi come il canto gregoriano, la polifonia, i canti della liturgia bizantina-slava e l’esecuzione a cappella di brani tratti dal mondo della musica pop, rock, soul,etc.
Le Voci propongono anche composizioni del loro direttore, Piercarlo Gatti ispirate a fatti, situazioni, racconti e leggende della loro valle.
Da alcuni anni collaborano con l’Associazione Crucifixus – Festival di Primavera e lo S.T.A.R.S. dell’Università Cattolica di Brescia ad un progetto di recupero e reinvenzione della tradizione nell’ambito del sacro, con particolare riferimento alle tematiche della Passione.
Fonte: Ufficio Stampa Ellisse
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