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Recensioni |
Pubblicato il 27/12/2018 alle 17:21:56 | |
Marcello Claudio Cassanelli - Overtour (DodiciLune Dischi 399) scoppiettante jazz elettrico, velato da un languido latin '70
In piano piano (oltre all'amato pianoforte) anche un Rhodes ed un discreto uso del sintetizzatore: cinque brani sono con il trio, mentre i rimanenti 2 in quartetto, con la title track che ci porta verso mondi sognanti e financo extraterrestri.
In piano piano (oltre all'amato pianoforte) anche un Rhodes ed un discreto uso del sintetizzatore: cinque brani sono con il trio, mentre i rimanenti 2 in quartetto, con la title track che ci porta verso mondi sognanti e financo extraterrestri.
In verità il cd inizia con il piede che tiene il ritmo e ricorda i Weather Report, ma poi arriva la languida Giulia ed il cuore comincia a battere con meno frenesia ..
E' passato un quarto di secolo da quella che nel jazz viene definita la svolta elettrica davisiana, portando così riconoscimenti a quell'artista che anche il rock ha amato ed a cui spesso si è rivolta con tono ossequioso: Marcello Claudio Cassanelli è un giovane che sicuramente non era nato quando Miles Davis osava affrontare di petto lo showbiz, dicendo pubblicamente ..Penso che nel jazz stia prendendo piede una tendenza ad allontanarsi dal giro convenzionale degli accordi, e una rinnovata enfasi sulle variazioni melodiche, piuttosto che armoniche. Ci saranno meno accordi ma infinite possibilità su cosa farne .. e sono parole queste ancora attuali .. anzi, lo sono ora più che mai.
Overtour ha un bel package e (lo ripeto) parte con un fare scoppiettante e ci fa immaginare il giovane pianista bolognese alle prese con il suo amato strumento quasi fosse un novello Keith Emerson, quando osava cavalcare quell'insieme di tasti bianchi e neri: Kotor Bay, ma soprattutto Bairro Alto sono brani assai interessanti, con un auspicabile utilizzo anche come soundtrack di immagini televisive e cinematografiche. Ribadito del tono troppo soft di Giulia, eleviamo i nostri complimenti per la title track, introdotta da un suono elettrico sintetizzato, quasi fosse prog rock: il tutto ovviamente ci riporta ai prolifici anni'70, attraversati (in senso trasversale) da diversi rivoluzioni musicali ed in un arco di tempo assai breve.
Da questi lustri nasce l'humus su cui la composizione di Cassanelli trova soddisfazione e l'apprezzamento va fatto con vigore, tenuto conto che questo è il suo esordio discografico: bel package, dove trovano spazio le notizie che ci piacciono e mi riferisco a chi ha collaborato con lui e dove sono state effettuate le registrazioni. Qualche notizia biografica? Ha frequentato il Conservatorio a Bologna (con tesi su Robert Schumann), specialistica in jazz con studio dello sviluppo del piano elettrico nella musica di Miles Davis (ma anche altri pezzi da novanta come Keith Jarrett, Chick Corea, Herbie Hancock). Nel cd il penultimo brano è Preludio To La Fiesta con ovvio riferimento al brano del Chick Corea Quartet ...
In Overtour abbiamo cinque brani eseguiti in trio con Bruno Farinelli alla batteria e Blake Franchetto al basso elettrico e contrabbasso; due invece sono in quartetto, con Late Night con il sax alto di Cristiano Arcelli e Fused con la voce di Giulia Barozzi; ascoltando Overtour credo che il garbato uso del moog (così del piano Fender), possano dare soddisfazione anche a chi non è ingabbiato in un jazz dogmatico e magari si è emozionato (oltre che con Miles Davis), anche con band come i Weather Report.. attivi casualmente negli anni'70..!
Title track di Marcello Claudio Cassanelli – Overtour
- Kotor Bay 4,23
- Bairro Alto 3,39
- Giulia 5,55
- Overtour 1,07
- Late night 6,23
- Prelude to la Fiesta 5,02
- Fused 4,13
Il disco risulta registrato all’Over Studio di Cento (Ferrara), dove hanno lavorato Angelo Paracchini e Nicola Fantozzi.
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