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Recensioni
Pubblicato il 16/07/2008 alle 16:56:27
Sergio Caputo - Roma - 15/07/2008
di Antonio Ranalli
Oltre 1500 persone hanno salutato il ritorno a Roma di Sergio Caputo e della sua band. Da "Lontano che vai" a "Mettimi giù" un concerto di grande spessore artistico. Con la partecipazione a sorpresa di Awa Ly ed Ernesto Bassignano.

Oltre 1500 persone hanno salutato il ritorno a Roma di Sergio Caputo e della sua band. Da "Lontano che vai" a "Mettimi giù" un concerto di grande spessore artistico. Con la partecipazione a sorpresa di Awa Ly ed Ernesto Bassignano.

Non è arrivato disperatamente (e in ritardo cane), tanto per parafrasare il suo primo romanzo uscito recentemente per Mondadori. Anzi, Sergio Caputo, che mancava dal vivo nel programma dell'Estate romana dal lontano 1986, si è presentato puntuale all'appuntamento con i suoi fans. I quali a loro volta hanno risposto calorosamente, presentandosi in un numero superiore alle 1500 unità all'appuntamento organizzato nell'ambito della storica rassegna "All'Ombra del Colosseo" al Parco del Celio. E così Caputo, in versione quintetto (con basso, batteria, tastiere, sax e lui a voce e chitarra) a sorpreso tutti, memori soprattutto delle sue ultime apparizioni romane, dove nella maggior parte dei casi si era esibito solo in versione chitarra e voce. A dare il via alla scaletta è "Lontano che vai", seguita dall'eccentrica "Baygon street n. 1". L'artista, che da anni risiede a San Francisco, in California, è visibilmente commosso ed emozionato, visto il numeroso pubblico presente. Ricambia subito con una magistrale versione di "Ma che amico sei" seguita dalla soffusa "Blu elettrico", entrando appieno in quell'atmosfera jazzata che da sempre contraddistingue la sua produzione. Le sue canzoni si riconfermano ricche di quelle sfumature ironiche, surreali e caustiche come dimostrano le successive "Brioche, Cappuccino", "Spicchio di luna" e "Metamorfosi". Arriva anche "Guess I Miss Again”, un accenno al suo album strumentale "That Kind of Thing", che lo ha fatto apprezzare fuori dai nostri confini per lo stile smooth jazz, con Caputo impegnato a creare melodie con la sua inseparabile chitarra Gibson. Si torna alle canzoni, questa volta con alcuni graditi ospiti. Prima c'è Awa Ly, talentuosa cantautrice ed attrice, che esegue in duetto "Quando un amore va". Quindi, a sorpresa di tutti, Caputo chiama sul palco Ernesto Bassignano. Si proprio uno di quei "quattro ragazzi con la chitarra" cantati da Antonello Venditti in "Notte prima degli esami" (gli altri due erano Francesco De Gregori e Giorgio Lo Cascio). Bassignano (cantautore ma oggi popolare conduttore radiofonico, anche se ha annunciato di essere tornato in studio per incidere un nuovo disco) è stato una figura fondamentale agli esordi della carriera di Sergio Caputo (il quale gli ha dedicato un capitolo sul suo sito web). Bassignano ha ricordato dell'amicizia con l'artista, contrastando su alcune decisioni: "Ma quando torni in Italia e lasci perdere l'America?". Caputo si è fatto da parte per lasciare microfono e band a Bassignano il quale ha eseguito un suo vecchio cavallo di battaglia ai tempi del Folk Studio. Si tratta di "Moby Dick" un brano che "io intendevo come libertà, anche se tutti pensavano che mi riferissimi alla vecchia Democrazia Cristiana". Dopo questa piacevole parentesi Caputo è tornato sul palco per proporre in sequenza tutte le sue hit. Il quartetto è una macchina da swing perfetta, precisa, senza sbavature. Arrivano così "Non bevo più tequila", "L'astronave che arriva", "Italiani Mambo", "Il Garibaldi innamorato", "Bimba se sapessi", "Un sabato italiano" e “Mercy bocù". Il pubblico applaude e chiede ancora un bis. Così l'artista regala la mitica "Hemingway Caffè Latino" e la bellissima "Mettimi Giù". L'artista ha annunciato che sarà presto in studio per registrare il tanto atteso album di brani inediti.

Intanto proseguono i concerti in Italia in tour fino al 20 luglio. Sabato 16 agosto, invece, l'artista sarà protagonista di un concerto speciale con la Big Band ad Introdacqua (L'Aquila) al Festival "Muntagninjazz".

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