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Recensioni |
Pubblicato il 09/11/2018 alle 15:53:12 | |
Il “Canzoniere” di Squilibri e l’abbraccio ritrovato di poesia e musica
Le voci della poesia contemporanea dialogano, in armonia o in contrasto, con espressioni musicali disparate, dall’alt-rock al jazz, dall’hip-hop all’etno-world, e con comics a stile libero, dando vita ad un’esperienza culturale senza precedenti
Dopo il magnifico volumetto con CD dedicato alla poesia ferita e periferica di Alberto Dubito, l'editore romano Squilibri presenta due nuove uscite della collana “Canzoniere”: “Desiertos De Amor” di Raúl Zurita e “Idioma Da Tinta” di Yolanda Castano. L’obiettivo ambizioso è quello di ricongiungere attraverso nuove vie, mai ovvie o banali, i destini della musica e della poesia, con baricentro ben saldo nel presente, come testimoniano gli accostamenti spericolati tra forme espressive apparentemente lontane (si pensi non solo alla relazione tra la parola poetica e una dimensione musicale che va ben oltre il ruolo di semplice commento o tappeto d’atmosfera, ma anche alla presenza costante di un “poetry comix” a corredo di ogni albo).
La poesia del cileno Raúl Zurita, attraverso un linguaggio al vetriolo che va dritto per dritto come un calcio in bocca, rappresenta “un esercizio privato di resurrezione”. La band indie-rock González Y Los Asistentes sostiene e amplifica la potenza già devastante della parola con un suono plumbeo, sporco, gravido di elettricità.
Alle ferite sociali e politiche consumate in gravide penombre sudamericane fa da contraltare la riflessione in punta di penna della poetessa galiziana Yolanda Castano, incentrata sul ruolo della lingua e dell’identità. La accompagna, in un gioco di suggestioni e rimandi, il linguaggio musicale eclettico e aperto alle contaminazioni di Isaac Garabatos.
L’edizione, come abitudine di Squilibri, è estremamente rigorosa e curata.
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