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Pubblicato il 07/08/2014 alle 18:02:02 | |
Meraviglioso Modugno – Polignano a Mare (Bari) – 06/08/2014
A venti anni dalla scomparsa di Domenico Modugno, Polignano a Mare rende omaggio al suo illustre concittadino con la quarta edizione di “Meraviglioso Modugno”. Il tributo di Gino Paoli Malika Ayane, Marta Sui Tubi, Diodato, Rocco Hunt e Renzo Rubino.
A venti anni dalla scomparsa di Domenico Modugno, Polignano a Mare rende omaggio al suo illustre concittadino con la quarta edizione di “Meraviglioso Modugno”. Il tributo di Gino Paoli con Danilo Rea, Malika Ayane, Marta Sui Tubi, Diodato, Rocco Hunt e Renzo Rubino.
La manifestazione, presentata dalla brava e professionale Maria Cristina Zoppa, che ha curato la direzione artistica della manifestazione insieme a Luca Modugno e Stefano Senardi, è ormai diventata un appuntamento fisso per gli appassionati della musica d’autore. Un obiettivo, quello di Puglia Sounds e del Comune di Polignano a Mare, decisamente raggiunto e che fa ben sperare per le edizioni future. Sul palco anche la cantautrice Erica Mou, definitiva l’ “Amélie della canzone italiana”, che con le sue incursioni sul palco ha affiancato la conduttrice Zoppa (che ricordiamo come tra le più autorevoli esperte su Modugno, cui ha dedicato anche il volume “Nel blu, dipinto di blu”).
L’appuntamento di quest’anno era decisamente particolare. Proprio 20 anni fa, a Lampedusa, veniva a mancare a 66 anni “Mister Volare”. A Polignano a Mare quel giorno se lo ricordano bene. Solo un anno prima (il 28 agosto del 1993) l’artista aveva tenuto in Piazza Aldo Moro (la stessa che ha ospitato “Meraviglioso Modugno”) quello che viene da tutti ricordato come il suo ultimo concerto. C’erano oltre 70 mila persone (come ha ricordato ieri il sindaco Domenico Vitto) a riabbracciare il loro concittadino dopo 40 anni di incomprensioni e dissapori (i suoi compaesani, i suoi vecchi amici di gioventù, non gli avevano più perdonato di aver rinnegato le proprie origini per far carriera e di essersi spacciato per siciliano perché così volevano le leggi dello spettacolo). Il 6 agosto del 1994 la scomparsa dell’ “illustre concittadino” cadde come un macigno: una seduta straordinaria del consiglio comunale, saracinesche dei negozi chiuse per metà e insegne commerciali spente. In questi anni la città si è spenta molto per rendere sempre vivo il ricordo dell’artista. Come la statua in bronzo di tre metri che campeggia sul Lungomare Domenico Modugno, ormai una meta obbligatoria per fans ed appassionati.
Da quattro anni, grazie all’iniziativa di Puglia Sounds, è arrivato anche “Meraviglioso Modugno”, manifestazione ufficiale che rende il giusto tributo all’artista. Il cast quest’anno è stato decisamente interessante, sia per la differenza stilistica dei vari artisti che per la scelta dei brani di Modugno proposti. Non sono poi mancati senti ricordi da parte di chi l’artista lo ha conosciuto, come l’autore Franco Migliacci, l’attore Massimiliano Pazzaglia (figlio di Riccardo, altro storico collaboratore di Modugno) e la sua stessa famiglia, rappresentata a Polignano dalla moglie Franca Gandolfi e dal figlio Luca Modugno che, oltre a curare la direzione artistica della manifestazione, quest’anno ha dato vita anche ad una mostra “Vinyl Blu dipinto di blu”, ovvero opere d’arte realizzate su dischi in vinile (ispirate a Modugno e alla sua celebre canzone “Nel blu, dipinto di blu”) e che saranno esposte fino al 15 settembre al Museo “Pino Pascali” di Polignano.
Ad inaugurare la lunga serie di omaggi è stato Rocco Hunt. Il giovane esponente nella scena rap, fresco vincitore della sezione giovani al Festival di Sanremo, ha proposto una sorta di “variazioni sul tema” partenza da parti campionate dei brani di Domenico Modugno “Tu si ‘na cosa grande” e “Nel blu, dipinto di blu”. Freestyle puro, che ha divertito il numeroso pubblico presente ed in particolare i giovanissimi che hanno riservato al giovane artista napoletano grandi ovazioni. “Abbiamo applicato a Modugno le regole del rap”, ha detto Rocco Hunt, “Da parte mia c’è una grande soddisfazione per questo ma anche una grande responsabilità. Io ho 19 anni anni. Venti anni fa non ero ancora nato. Ma noi giovani abbiamo il dovere di comprendere e conoscere chi ha reso grande la musica italiana nel mondo”. Poi l’artista ha concluso il set sulle note del suo successo "Nu jorno buono”.
L’impegno sociale di Domenico Modugno è stato al centro dell’intervento Massimiliano Pazzaglia che, nel ricordare il film del padre “Onorata società” del 1961, ha rilevato come la canzone che fece da colonna sonora a quella pellicola, “Mafia”, fosse la prima in Italia a citare espressamente quella parola.
Un eclettico Renzo Rubino, decisamente in serata, ha deliziato il pubblico con una bella versione di “Amara terra mia” e di “Io”, brano che poi venne coverizzato da Elvis Presley nella versione internazionale “Ask Me”. Il giovane artista ha poi voluto salutare il pubblico con la sua “Per sempre e poi basta”, brano presentato al recente Festival di Sanremo insieme al più conosciuto “Ora”.
Il vento maestrale si è fatto sentire durante le esibizioni, quasi a voler dare il suo contributo alla serata. Maria Cristina Zoppa ha quindi invitato sul palco il regista Gianni Torres e l’autore Franco Migliacci. Proprio Migliacci ha detto: “Ogni anno, poco prima del festival di Sanremo, ricevo tante telefonate dai giornalisti che mi chiedono “C’è oggi un nuovo Modugno?”. Ogni volta la mia risposta è sempre la stessa: “Modugno è unico. Non esiste un altro Modugno”. Secondo me Modugno è un padre dei tempi. A me ha insegnato a scrivere canzoni”. Migliacci ha intrattenuto il pubblico con aneddoti legati alla nascita del celeberrimo successo “Nel blu, dipinto di blu”, poi ribattezzata da tutti “Volare”, e incalzato dalla Zoppa ha raccontato di “Delfini”, uno degli ultimi successi dell’artista (a suo tempo cantata insieme al figlio Massimo Modugno) e dell’incontro a Los Angeles tra Modugno ed Elvis Presley (“Ricordo che Elvis era affascinato da Modugno. Era lui a guardare Modugno e non viceversa”), per poi concludere che “Modugno era umile. Era un grande artista, ma non l’ho mai visto darsi delle arie”.
La musica è poi tornata con Malika Ayane, che ha proposto le sue personali versioni di “Nel blu, dipinto di blu” e di “Dio, come ti amo”, chiudendo poi il set con la sua “Tre cose”. Poi è stata la volta del direttore artistico Luca Modugno che, nel consegnare alla presentatrice Maria Cristina Zoppa un vinile a lei dedicato, ha spiegato il concorso di arte su vinile che da quest’anno accompagna “Meraviglioso Modugno”.
Musicalmente, le cose più interessanti della serata sono arrivate dai Marta sui Tubi che hanno dimostrato di aver imparato bene la lezione di Domenico Modugno rendendogli omaggio con una sentita versione di “U pisci spada” e “Tre somari e tre briganti” (dal musical “Rinaldo in campo”).
“Ognuno di noi è cresciuto con Modugno, o direttamente o grazie ai genitori”, ha affermato Giovanni Gulino dei Marta, “Metteva una gioia e una solarità nel canto che ancora oggi ti mette di buonumore. Non posso dire che abbia influito sulla nostra musica, ma certo è stato un personaggio molto forte, con un gran carisma. Un uomo del Sud moderno e un mito: ha segnato una rivoluzione nella musica italiana". Poi, nel dare sfoggio al proprio repertorio, si sono scatenati proponendo prima “Il giorno del mio compleanno” e quindi “La ladra”, quest’ultima eseguita insieme a Malika Ayane.
Il momento più alto della serata c’è stato con Gino Paoli, che si è esibito con il pianista Danilo Rea. Che era tra i più attesi lo si è capito dall’entusiasmo e dal calore che il pubblico gli ha riservato al momento del suo ingresso. Il set è iniziato proprio con Danilo Rea che ha proposta un’interessante rivisitazione strumentale e jazzata di “Vecchio Frac”. Giusta introduzione alla performance di Paoli, che si è cimentato con “Notte di luna calante” e “Resta cu’mme”, donando livelli altissimi a tutta la serata. Silenzioso e pacato, Paoli ha poi dato lustro alla serata con alcune gemme del suo repertorio: “Il cielo in una stanza”, “Una lunga storia d’amore” e, richiamato a gran richiesta per un altro bis, l’immancabile “Sapore di sale”.
La voce di Erica Mou, che ha dato vita ad una bella versione di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, ha introdotto il “Premio Città di Polignano a Mare 2014” assegnato allo scrittore Luca Bianchini (autore del romanzo “Io che amo solo te”) per aver "contribuito a promuovere l'immagine di Polignano a Mare con i suoi best seller ambientati nella cittadina in provincia di Bari”. Premiato dal sindaco Domenico Vitto, Bianchini ha annunciato che dal suo celebre romanzo il regista Marco Ponti realizzerà un film, che sarà girato sempre a Polignano.
La serata musicale è stata conclusa da Diodato, che ha definito Modugno “punto di riferimento, riscoperto da non moltissimo tempo. Nel suo modo di fare e di essere riconosco la mia terra. Il suo essere genuino, la sua capacità di trasmettere emozioni, la sua energia positiva e l'empatia sono stati il segno del suo successo. Era capace di abbracciare il pubblico e di farsi a sua volta abbracciare. Ha portato nel mondo il meglio dell'essere italiano. E le sue canzoni custodiscono il segreto di rimanere attuali, un segreto che mi piacerebbe scoprire”. Il giovane cantautore ha proposto due belle versioni di “Selene” e “Piove”, per chiudere il set con la sua “Babilonia”. Grande finale con sul palco gli artisti pugliesi della serata, ovvero lo stesso Diodato, Renzo Rubino ed Erica Mou per intonare “Meraviglioso” e dare l’appuntamento al pubblico al prossimo anno.
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