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Recensioni |
Pubblicato il 22/04/2015 alle 13:04:00 | |
Steel Raiser Regeneration (Pure Steel Records) – pedal to the metal
Un altro convincente passo in avanti per gli Steel Raiser
Un altro convincente passo in avanti per gli Steel Raiser. Questo mi sento di affermare dopo aver ascoltato “Regeneration”. Il nuovo album di questo gruppo siciliano che ha una storia illustre alle sue spalle. Come potete notare i gruppi italiani cercano di fare progressi release dopo release. Tuttavia, sarebbe ora che le etichette e i promoter per concerti facessero molto di più. Come può andare avanti un gruppo se le case discografiche risparmiano sulla promozione oppure i promoter non rischiano di organizzare un concerto? Credo che se osassero avrebbero un migliore riscontro. Non credete? Ecco, dunque, il nuovo album dei siciliani Steel Raiser.
Ho detto poc’anzi che la band ha un importante storia da raccontare. Infatti, sia il cantante Alfonso Giordano che il chitarrista Giuseppe Seminara provengono dai Noble Savage autori di un apprezzato debutto per conto della Underground Symphony. Come anche l’altro chitarrista Gianluca Rossi proveniente dai Valkija che esordirono per la Sonic Age Records. Quindi, la band è composta da musicisti in possesso di uno spessore musicale di tutto rispetto. La band nasce nel 2008 e proprio quell’anno esordiscono per conto della Pure Steel Records (Germania) con l’album “Race of Steel”. Partecipano al festival tedesco Sword Brothers Festival. Nel 2013 vede la luce il nuovo album “Regeneration”. L’attuale line-up è così composta:
Alfonso Giordano (voce);
Gianluca Rossi (chitarra);
Giuseppe Seminara (chitarra);
Salvo Pizzimento (basso);
Antonio Portale (batteria).
L’album è puro heavy metal. Non chiedete agli Steel Raiser di suonare black o trendy. Loro sono un gruppo di vero heavy metal e non ci si discosta di un millimetro dal seguire i canoni della fede metallica. Trovo questo particolare – non insignificante – davvero encomiabile Un gruppo che va fiero del proprio essere è un gruppo che ha carattere. E gli Steel Raiser ne hanno. Dall’opener “Cyber Laser” alla conclusiva “hains of Hate” la band suona heavy metal classico. Capite…quel genere che ha una voce carismatica e piena di pathos, chitarre in grado di far combaciare durezza e armonia, un basso che da il registro al resto della band ed una batteria dall’obiettivo strategico di bombardare. Eccovi il sound degli Steel Raiser. La band in “Regeneration” si dimostra solida e coesa. Non c’è un calo in nessun momento. Il sound esce bello tosto e arioso. Insomma, si ha voglia di lanciarsi nel più classico degli headbanging…
Un bel ritorno per la band di Catania. Un gruppo che è diventato un elemento di rilievo della scena defender nazionale. Una band che ha un buon seguito anche all’estero. Ma come ho già scritto in introduzione si necessiterebbe a questo punto di etichette e promoter più attivi al fine di assicurare una vera visibilità. I gruppi ci mettono del proprio. Su questo non ci piove. Ma gli altri attori della scena musicale? A quando il terzo album?
Tracks-list:
Cyber Laser 3:44
Finalizer 3:23
Regeneration 6:29
Magic Circle 4:33
Wings of the Abyss 5:29
Metal Maniac 4:42
Love is Unfair 4:47
Executioner 4:02
Chains of Hate 5:51
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