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Recensioni |
Pubblicato il 30/08/2008 alle 12:13:46 | |
Massimo Priviero live@ Cellatica (Bs), 29/08/2008: mai rock e poesia sono stati così uniti
Massimo Priviero non è solo un ottimo musicista e un valente cantautore. È molto ma molto di più: è un vero e autentico poeta della canzone autorale.
Massimo Priviero non è solo un ottimo musicista e un valente cantautore.
È molto ma molto di più: è un vero e autentico poeta della canzone autorale.
Uno che ama mischiare magicamente insieme il dorato mondo delle sette note con quello più intimista e riflessivo della poesia più sviscerale ed emozionale.
Uno che sa toccare le corde dell’animo umano senza peccare mai né in pedanteria né in un esasperato romanticismo.
Perché le storie che racconta nelle sue bellissime canzoni sono storie vere.
Storie che appartengono a una “storia” realmente esistita.
Fatti che hanno segnato in maniera ineluttabile la “nostra storia”.
Una storia dunque ricca di dolore ma anche di speranza.
Di lotte disperate ma anche di piccoli grandi successi non soltanto personali ma anche ( e soprattutto) collettivi.
Perché l’uomo è parte integrante della società, una società che a volte lo osanna e che altre invece lo condanna apertamente.
E tutta questa magica poesia la si è potuta ampiamente respirare a pieni polmoni anche ieri sera nell’accogliente cornice della Festa della Croce Rossa italiana, organizzata insieme al gruppo degli Alpini di Cellatica (Bs) , nel quartiere “ Fantasina” del paese.
Un luogo delizioso che ha però dovuto pagare il pegno della mancata pubblicizzazione dell’evento: non per nulla, nonostante la gratuità, molte seggiole sono rimaste desolatamente vuote.
Un grande smacco certo per un ottimo musicista come Priviero, abituato da anni a suonare davanti a schiere di accaniti sostenitori che potranno certamente "rifarsi" il 14 novembre quando l’artista veneto festeggerà i suoi primi vent’anni di carriera al Rolling Stone di Milano con un concerto che entrerà con molta probabilità nella storia del rock italiano.
"Ma che ci azzecca dunque Priviero con gli Alpini?"- si domanderanno in molti.
La risposta è assai semplice: il rocker ha affrontato in numerosi pezzi, alcuni presentati nell’emozionante live di ieri sera, le terribili vicissitudini che hanno dovuto affrontare gli alpini veneti, piemontesi e lombardi durante la famigerata “Ritirata dalla Russia”.
E per farlo si è ispirato ai racconti e ai romanzi di due grandi autori del genere come Mario Rigoni Stern, recentemente scomparso, e Nuto Revelli.
Non è poi mancata durante la sua performance l’esecuzione di molti brani contenuti in “Rock and Poems”, la sua più recente fatica discografica dove Priviero ha cercato di unire in maniera egregia la musica con la poesia.
Un binomio che ormai fa parte del suo stile musicale.
Del suo modo di essere e di pensare.
Del suo modo di essere Massimo Priviero.
E scusate se è poco!
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