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Recensioni |
Pubblicato il 15/04/2014 alle 19:19:31 | |
Ruben – Spezzacuori – Omaggio a Massimo Bubola (Vrec)
Citando James Joyce, “Ho voluto realizzare un figlio d’Irlanda”, così racconta Ruben questo album tributo al suo idolo di giovinezza Massimo Bubola. E il risultato è sorprendente. Per tanti motivi…
Rispettoso, ma non riverente, così si è avvicinato il cantautore veronese Ruben ad alcune canzoni, dagli esordi a metà anni ’90, del suo concittadino, per omaggiarlo con un album che ci ricorda che Bubola è veramente un grande cantautore, decisamente troppo sottovalutato nelle strane gerarchie stabilite dall’intellighenzia giornalistica musicale italiana. Eppure il nostro ha scritto canzoni memorabili e disegnato una forma italiana, tra folk e rock, ben prima che questa diventasse uno stile. L’opera di Ruben ha un duplice effetto: ricordarci quante belle canzoni ha scritto Bubola, ed è un’occasione di riscatto per il protagonista stesso, alcune volte accusato di non aver una voce stabile, ma che qui, forse svincolato da dover personali, si libera e canta con una sicurezza che effettivamente non gli conoscevamo. Aiuteranno certamente canzoni oramai stabilmente nella memoria come ‘Bar dei cuori infranti’, ‘Tre rose’ ‘Encantando signorina’, ‘Doppio lungo addio’, il classico ‘Il cielo d’Irlanda’, la dolce ‘Chi ruberà’ e la seducente ‘Niente passa invano’, ma forse anche la consapevolezza di non poter deludere colui che l’ha ispirato a diventare un musicista. Con questo disco Ruben si dimostra artista versatile, capace di offrire ed attingere molto dalla musica che ama. E conoscendo la sua versatilità negli ascolti, non sorprenderebbe ascoltarlo alle prese con un genere del tutto diverso dal cantautorato.
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