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Recensioni |
Pubblicato il 04/01/2008 alle 13:26:38 | |
Slow Feet: Elephant Memory (Aereostella/Edel)
Il gruppo di Franz Di Cioccio e Vittorio De Scalzi pubblica il primo album con pregevoli cover di Who, Stones, Beatles etc.
Il gruppo di Franz Di Cioccio e Vittorio De Scalzi pubblica il primo album con pregevoli cover di Who, Stones, Beatles etc.
Gli Slow Feet di Franz Di Cioccio e Vittorio De Scalzi, sono nati per il puro piacere di suonare live. Per festeggiare i cinquant’anni dalla nascita del rock sono entrati in studio per realizzare “Elephant Memory”. Insieme a Di Cioccio e De Scalzi ci sono il chitarrista e vocalist Paolo Bonfanti, Reinhold Kohl al basso e Lucio “Violino” Fabbri. Definiscono il progetto una “bisboccia elettrica”. Hanno pensato al beat, si sono immersi nel rock, prendendo la strada del blues, per riscoprire alcuni imperituri classici della seconda metà dei 60’s. S’inizia con “My Generation” l’inno degli Who, seguito da “All Along The Watchtower”. I nove evergreen sono stati scelti con attenzione, cercando di inserire arrangiamenti non banali. La maestosa “White Room” dei Cream diventa una ballad, mentre “A Whiter Shade Of Pale” è più jazzata. Per i fans di Beatles e Stones ci sono “Doctor Robert”, con una citazione di “Nowhere man”, e “The last time”, A proposito di “memoria da elefante”, è bene ricordare che i New Trolls fecero da spalla alle Pietre Rotolanti nel primo tour italiano del ‘67. Nel libro “Codice Zena” sul prog genovese De Scalzi ricorda come, prima del concerto, le star si riunissero in un camerino pieno di bandiere inglesi! Chiusura pimpante sulle note “kinksiane” di “All Day and All Of The Night”. Le foto del booklet sono di Guido Harari a cui dobbiamo i celebri scatti del tour De Andre'/PFM.
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