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Recensioni
Pubblicato il 31/07/2007 alle 15:17:15
Steely Dan – Summer Festival Lucca – 28/07/2007
di Antonio Ranalli
L’Italia accoglie a braccia aperte gli Steely Dan nel primo concerto italiano della loro carriera. Donald Fagen e Walter Becker sono i protagonisti di uno dei migliori show dell’estate live italiana.

L’Italia accoglie a braccia aperte gli Steely Dan nel primo concerto italiano della loro carriera. Donald Fagen e Walter Becker sono i protagonisti di uno dei migliori show dell’estate live italiana.

Bisognerebbe fare un monumento alla D’Alessandro e Galli per essere riuscita in un’impresa che altri promoter in passato avevano appena tentato. Portare gli Steely Dan in Italia non è mai stata cosa facile. Vuoi per le rare esibizioni centellinate da Donald Fagen e Walter Becker, più amanti dello studio di registrazione, vuoi per gli alti costi dei loro show a partire dalla reunion di metà anni ’90 che gli ha portati ad oggi con ben due nuovi album e qualche progetto solista.

Ai tempi di “Two Against Nature” l’Italia rimase fuori dal tour europeo. Sembra che, accanto al problema dei costi, c’era anche l’incertezza (da parte del gruppo) su come avrebbe risposto il pubblico italiano ad un loro concerto. In effetti sugli Steely Dan non c’è mai stato un termometro in grado di stabilire la consistenza del loro impatto sul mercato e sul pubblico italiano. Eppure al Summer Festival di Lucca è successo qualcosa. Oltre 5 mila persone hanno affollato Piazza Napoleone per la chiusura della serie europea dell’“Heavy Rollers Tour”, in un caldo sabato di fine luglio. Per capire l’entusiasmo basti pensare al fatto che tutto il merchandising è andato esaurito sin dalle prime ore del pomeriggio. Il pubblico era decisamente trasversale, sia per età che per gusti musicali, ma si sa che nei loro dischi Fagen & Becker hanno sempre posto grande risalto alla contaminazione di generi e stili, con grande attenzione alla tecnica strumentale, avvalendosi di grandi musicisti che, come ha dimostrato il concerto di Lucca, costituiscono una marcia in più rispetto a formazioni di grande caratura. Ma torniamo allo spettacolo. Chi scrive ha avuto occasione di seguire gli Steely Dan anche in occasione della data dello scorso 15 luglio a Berlino. Rispetto alla data tedesca in quella italiana c’è stata qualche limatura sulla scaletta (è mancata “Babylon Sister”), fatto dovuto probabilmente all’orario del concerto. Gli Steely Dan in questo sono quasi tedeschi: a Berlino hanno iniziato a suonare alle 20 in punto, da noi alle 21,30 che comunque è un orario decisamente normale. Ad aprire lo show è la band, che si è subito lanciata nell’esecuzione di “Jeri”, inedito strumentale scritto da Walter Becker e Donald Fagen per aprire la serie di concerti. Quindi dopo l’intro ecco salire sul palco Donald Fagen, munito della sua inseparabile clavietta, e Walter Becker che, imbracciata la chitarra, da inizio a “Time Out Of Mind”, brano tratto da “Gaucho” e che molti ricorderanno per la presenza, nella versione in studio, di alcuni secondi di chitarra eseguiti Mark Knopfler dei Dire Straits. In circa due ore di concerto gli Steely Dan hanno dato man forte al loro repertorio, con un’attenzione particolare al capolavoro “Aja”, di cui quest’anno ricorre il trentennale. Oltre alla celebre titletrack è stata eseguita la stupenda “Peg”, mentre tra le chicche da segnare la splendida “Dirty Work” (tratta dal primo album e all’epoca cantata da David Palmer) cantata dalle due belle coriste, mentre a Walter Becker viene lasciata l’esecuzione di “Haitian Divorce”, brano tratto da “The Royal Scam”. Donald Fagen sul palco sembra sereno e felice segno che ha definitivamente superato quella riottosità e quei complessi che per anni lo hanno tenuto lontano dai palchi. Basta vederlo come si muove dietro il suo Fender Rhodes, mentre si lancia in impeccabili esecuzioni di “Kid Charlemagne”, “Hey Nineteen”, Bad Sneakers” e “Two Against Nature”. Il gran finale, per i bis, è riservato alla divertente “My Old School” con il pubblico tutto in piedi a tributare una passione per la musica di Fagen & Becker, e la chiusura strumentale “Carolyn” da parte della band (in cui si mettono in evidenza il chitarrista Joe Herington, il batterista Keith Carlock e la tromba di Michael Leonhart).

Il gruppo sembra intenzionato a tornare in studio per un nuovo album ed un nuovo tour. Anche se Fagen pare voglia riprendere prima il tour solista per la promozione di “Morph The Cat”. Questa volta l’Italia ci sarà sicuramente, e dunque per i fan sarà un occasione per ascoltare dal vivo anche i brani del capolavoro “The Nightfly”.

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