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Recensioni |
Pubblicato il 26/07/2006 alle 14:07:47 | |
Il libro degli Area (Editorium Edizioni)
Dopo una tesi di laurea in storia della musica dedicata agli Area, Domenico Coduto, torna a parlare della storica band con “Il libro degli Area”.
Dopo una tesi di laurea in storia della musica dedicata agli Area, Domenico Coduto, classe 1976, torna a parlare della storica band con “Il libro degli Area” (Auditorium Edizioni, 190 pp. 12,50 euro). Il giovane critico campano, anche musicista con i Merizero, racconta la storia di un gruppo unico nel panorama della musica italiana, e fa rivivere un periodo in cui la musica non era profitto ma Arte con la a maiuscola. Coduto segue un percorso cronologico. Gli Area nascono nei primi 70’s grazie a Demetrio Stratos, che dopo il successo dei Ribelli è avviato a una incerta carriera solista, e Giulio Capiozzo, batterista d’estrazione jazz ma appassionato anche di etnica. A loro si aggiungono il chitarrista toscano Paolo Tofani, ex Califfi, emigrato a Londra per un breve periodo, il tastierista Patrizio Fariselli e Patrick Djvas, che dopo il primo album entra nella PFM lasciando il posto a Ares Tavolazzi. Arriva il contratto con la Cramps del geniale Gianni Sassi, una sorta di “factory” tra musica e arte visiva. Il debutto con “Arbeit Macht Frei” del 1973 è un pugno nello stomaco sin dal titolo, e “Luglio, agosto settembre (nero)” diventa un inno generazionale. Nel libro si capisce come la proposta singolare degli Area non poteva non creare contrasti con il pubblico e la stampa. Una stroncatura di Bertoncelli provocò una pronta risposta di Stratos, ma qualcuno pensò ad una mossa pubblicitaria. Paolo Tofani nella bella introduzione, parla degli elementi che li rendevano unici: “Un perfetto equilibrio tra testo e musica con un’esecuzione impeccabile, piena di rabbia e poesia, di tecnica pura ed estro creativo senza limiti.“ Cinque album in studio e due live rappresentano l’eredità storica degli Area. Da non dimenticare i lavori solisti di Stratos con le incredibili sperimentazioni fonetiche del vocalist greco-egiziano. Nel 1979 il concerto-happening in sua memoria all’Arena Civica di Milano diventa l’addio alla stagione rock dei settanta. L’ultimo capitolo è dedicato alla breve reunion di Capiozzo e Fariselli nel 1997 con “Chernobyl 7991”. Un progetto purtroppo senza seguito. Il drummer emiliano ci lascia per sempre nell’estate di sei anni fa, mentre Fariselli ha registrato l’interessante “Area variazioni per pianoforte”, ed ora collabora con Vecchioni. “Il libro degli Area” offre una lettura scorrevole e ricca di testimonianze e, come ha detto l’autore, ” Il nostro obiettivo era proprio quello di raccontare la storia degli Area rendendola comprensibile a tutti e cercando di raccontare attraverso di loro anche uno spaccato dell'Italia di quegli anni così importanti: impossibile ed inutile parlare degli Area senza il contesto politico e culturale. “
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