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Editoriale |
Pubblicato il 18/05/2009 alle 12:58:14 | |
La musica in Italia scrive a Sarkozy e gli fa le congratulazioni
9 associazioni che rappresentano a vario livello la musica in Italia, hanno scritto al Presidente della Repubblica Francese per dirgli Bravo! per aver approvato una legge sul diritto d'autore che e' una vittoria storica.
9 associazioni che rappresentano a vario livello la musica in Italia, hanno scritto al Presidente della Repubblica Francese per dirgli Bravo! per aver approvato una legge sul diritto d'autore che e' una vittoria storica.
Direi che possiamo proprio partire con il leggere il testo di questa lettera che risulta firmata da AFI, AIE, Anem, FEM, Fimi, Fpm, PMI, Unemia, Univideo e Sistema Cultura Italia.
Le riflessioni le faremo alla fine...
Illustre Presidente Sarkozy,
Le scriviamo in rappresentanza delle principali realtà associative del mondo musicale, artistico, librario, audiovisivo in merito alla recente approvazione della Legge “Création at Internet”, con la quale primo in Europa, il Suo Paese cerca di dare una riposta al dilagante fenomeno della pirateria digitale. Esprimiamo il plauso delle organizzazioni italiane che rappresentano le industria dei contenuti perché siamo convinti che tale intervento risponda pienamente all’obiettivo di contrastare in radice l’assunto che tutto in rete deve essere solo gratis e liberamente accessibile. Al di là degli aspetti tecnici della nuova normativa, la nuova legge francese è di fondamentale importanza per il nostro mondo perché punta a proteggere il patrimonio culturale dell’Unione Europea sviluppando davvero un’economia basata sulla conoscenza, promuovendo il mercato digitale attraverso lo sviluppo e la diffusione in rete dei contenuti creativi legali.
Riteniamo che lo sforzo fatto dal Suo Governo sia ancora più lodevole e apprezzabile perché si è mantenuta la centralità del diritto d’autore anche per l’ambito telematico, e non si è caduti nell’abbaglio, come avvenuto di recente al Parlamento europeo con il voto sul “Telecom Package”, di un difesa ideologica di presunte libertà digitali. Condividiamo l’approccio seguito dal Ministro della Cultura Christine Albanel: la proprietà intellettuale è una risorsa della società moderna e deve essere rispettata dai navigatori di internet perché trattasi di un diritto fondamentale che ha consentito nei secoli lo sviluppo economico, sociale e culturale del mondo intero. Non si tratta quindi di limitare la “condivisione della conoscenza” o di comprimere libertà altrui, ma di bloccare e dissuadere comportamenti che frenano la diffusione dei contenuti digitali.
L’auspicio è che questo provvedimento possa aprire la strada in Europa ad una politica che metta al centro i contenuti creativi contrastando la diffusione illecita di opere dell’ingegno che sta mettendo in ginocchio l’intera filiera della produzione. Ci auguriamo che anche il nostro Paese, con il Comitato contro la Pirateria Multimediale e altre iniziative normative dia seguito urgentemente all’attivazione di politiche pubbliche volte a tutelare il patrimonio artistico e culturale dell’Italia. A tal riguardo, salutiamo con soddisfazione l’orientamento emerso dal Consiglio dei Ministri della Cultura dell’Unione Europea di ieri nell’ambito del quale si è convenuto che le attività culturali rappresentano un vero momento di sviluppo e un fattore di innovazione per la comunità intera. RingraziandoLa dell’attenzione, Signor Presidente, voglia gradire i sensi della nostra più alta considerazione....
Quindi e' evidente che il marito celebre della nostra Carla Bruni, ha promulgato una legge che vuole regolamentare un mondo da molti anni gestito in modo anarchico: quali le conseguenze immediate sulla nostra vita quotidiana? Verra' la Gestapo a bussare a casa nostra per sapere se siamo in regola? Tribunale stile Santa Inquisizione ci manderanno un mandato di comparizione? E' ovvio che qualcuno abbia subito messo le mani avanti e detto che questo limita la liberta' di cui usufruiamo adesso, ma e' bene precisare che la Dottrina Sarkozy prevede infatti tre diversi trattamenti per i pirati francesi della rete, con pene che vanno a crescere in base alla reiterazione del reato. In concreto, dopo un primo richiamo via e-mail, che esorta a smettere di scaricare indebitamente file protetti si passa, in caso di recidiva, ad un avvertimento a mezzo raccomandata, per arrivare, nei casi più ostinati, alla disconnessione forzata dalla rete e ad una sanzione amministrativa.
Non ci vedo nulla di drammatico in tutto questo: direi che chi e' in regola con la sua connessione via Internet, non ha nulla da temere. Speriamo solo che la norma sia un mezzo reale per combattere i pirati e non un mezzo per imbavagliare la libera espressione: queste risposte solo il tempo le potra' dare.
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