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Editoriale |
Pubblicato il 17/12/2018 alle 10:52:32 | |
Dal 1 Gennaio 2019 sul digitale arriva la Tv Svizzera di Lingua Italiana
Dal primo giorno del nuovo anno sul canale LCN 82 avremo i programmi di RSI, radio televisione svizzera di lingua italiana: sicuramente e' una buona notizia perche' aumenta la varieta' di proposte, mentre tutti tendono al commerciale..
Dal primo giorno del nuovo anno sul canale LCN 82 avremo i programmi di RSI, radio televisione svizzera di lingua italiana: sicuramente e' una buona notizia perche' aumenta la varieta' di proposte, mentre tutti tendono al commerciale..
Dopo esser nato a Firenze, ho vissuto molti anni in Valtellina: quando volevamo una notizia certa sul fronte climatico, ci sintonizzavamo sul canale svizzero. Infatti i paesi dove sono cresciuto (Berbenno, Chiavenna e Sondrio) distano pochi chilometri dal confine svizzero ed ogni previsione meteo era più sicura se ce la davano quelli dei Grigioni o del Ticino, piuttosto che le lontane Milano o Roma.
Ho così cominciato ad apprezzare la proposta del canale RSI, anche sul fronte informativo e culturale. Leggere perciò il comunicato che annuncia la sua presenza sul digitale italiano, mi riempie pertanto di profonda attesa .. Publirose ha chiuso un accordo con RSI (TV Svizzera di lingua italiana) per trasmettere sul canale LCN 82 i programmi prodotti dalla televisione Svizzera con un palinsesto molto accattivante che partirà dal 1° gennaio 2019. Ci saranno programmi di cucina, quiz televisivi, giochi, documentari e ospiti importanti. Anche il palinsesto del canale Telecampione TLC 75, sempre gestito da Publirose, dal primo di gennaio avrà delle novità..
Se aggiungiamo a questa notizia la migrazione di Zelig Tv sul LCN 63, allora il panorama dei canali del digitale diventa meno triste di quello che mi appariva qualche mese fa: infatti (mi riferisco soprattutto alla Toscana) il nuovo andazzo dei canali regionali mi sta convincendo sempre di meno, sia per una sorta di monopolio che si sta instaurando, sia per i contenuti dei nuovi palinsesti che reputare assai poco coraggiosi è un eufemismo. L'aumento poi di televendite, telefoni erotici, maghi e fattucchiere, ci ha riportato a qualche lustro fa: dove sono i direttori artistici all'altezza del terzo millennio? Oltre a millantatori che parlano del mondo del cinema romano come se davvero l'avessero frequentato, possiamo imbatterci in qualcuno che crea dei programmi regionali tenendo conto della comunicazione generativa e degli algoritmi con cui il pubblico si avvicina al mezzo televisivo o del melting pot che lo vedo ancora al centro della galassia informativa?
Per adesso ho visto solo parodie di Mai dire gol o (ancora peggio!) di storici show come L'altra Domenica: fare programmi così sull'emittenti regionali, vuol dire non tener conto di come le nuove generazioni comunicano (soprattutto per la monitorata soglia d'attenzione), ma soprattutto certifica che ci si sta orientando solo verso un target che potremo definire la nuova terza età, con basso potere d'acquisto.
Quindi ben venga RSI sul LCN 82, perchè sennò ci dobbiamo aspettare (in quella zona del digitale terrestre) anche la ripresa dei programmi con le dediche o le selezioni del Festival di Sanremo e dello Zecchino d'Oro, senza che però siano stati avvertiti prima il Teatro Ariston ed i frati di Bologna per ottenere le relative autorizzazioni.
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