|
Recensioni |
Pubblicato il 12/11/2006 alle 21:38:18 | |
Favonio – Dolcevita (AM productions)
Il singolo dei foggiani Favonio è un notturno jazzato,ironico e retrò, che diluisce il nodo in gola delle ansie quotidiane in una ritmica cantautorale suadente,che elude e rimanda nel sapore della notte il bisogno di bilanci definitivi.
Un ticchettio implacabile come quello di un orologio, che si trasforma in una ritmica all’insegna del pianoforte e di un basso fascinoso: così si apre il singolo dei foggiani Favonio, la cui produzione esecutiva è stata curata dalla AM productions di Bologna, che li ha scoperti al Bologna Music Festival 2004, patrocinato dal Comune e dalla Fondazione Mariele Ventre. Da allora sono passati per l’appunto due anni, in cui la band, con il loro progetto Quintessenza, che raccoglie il calore e i colori dell’anima del Tavoliere in una musica cantautorale avvolgente, ha vinto la targa della Fimi per la miglior musica al VII Premio “Un giorno insieme - Augusto Daolio” di Sulmona (dicembre 2005), è stata tra i finalisti del festival Giovani Suoni a Napoli (maggio 2006) e si è classificata prima al concorso per cantautori “Che fine ha fatto Fanii?” a San Vito dei Normanni (luglio 2006).
Questo brano è immerso in una gradevole atmosfera retrò da notturno jazzato venato di ironia, che rammenta un po’ lo stile caposseliano, ma anche la produzione dei più giovani Cappello a Cilindro. Sottili e studiati sono gli arpeggi leggeri della chitarra di Lucio Pentrella, mentre raffinati ed eleganti sono gli inserti e i solo di tromba (Antonello Del Sordo) e sax (Mimmo Petruzzelli, anima della band, autore di testo e musica, e Michele Carrabba, special guest del pezzo); quest’ultimo strumento affiora nettamente nell’impasto sonoro in una pausa ritmica e lo chiude in una coda strumentale seducente e d’effetto. Interessante l’interpretazione teatrale di Paolo Marrone, scelto come cantante della band per “creatività, presenza scenica e gusto musicale”. Il suo timbro ricorda a tratti quello di Enrico Ruggeri; la sua voce profonda sa diventare però anche un soffio bruciato dall’inquietudine, quella che si cerca di ingoiare mentre si percorre il cammino che chiude una giornata, in compagnia magari dell’autoradio e del risuonare in circolo dei “pensieri dispersi”. Nel testo emerge così la voglia di metabolizzare e digerire lo stress dei soliti ritmi quotidiani, diluendo le ansie in una vaga aspirazione al cambiamento, che fornisca temporanee rassicurazioni alle domande altrui e a quelle del grande accusatore del nostro io più tradizionalista sulla “dolcevita” errante del musicista, che oscilla instabilmente tra le note della notte. La versione remixata del pezzo ne accentua il ritmo, che assume così caratteri più latini e suadenti e invita l’ascoltatore a fluttuare con lo spirito e il corpo al pulsare dei battiti della batteria, per “rassicurare il cuore e tranquillizzar la mente”.
Hanno suonato in “dolcevita”:
Paolo Marrone – voce
Mimmo Petruzzelli – sax
Lucio Pentrella – chitarra
Piernicola Morese – percussioni
Giuseppe Guerrieri – batteria
Franco Furore – basso
Antonello Del Sordo – tromba
Guido Longo – pianoforte
Special guest: Michele Garrabba – sax
Produzione artistica e arrangiamenti: Favonio
Produzione esecutiva: Alessandro Maiani – AM productions srl Bologna
Prossimo live in programma:
28 novembre 2006, Bar Wolf, Bologna
Articolo letto 6746 volte
|