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Recensioni |
Pubblicato il 05/06/2007 alle 12:31:14 | |
Paolo Conte, una Laurea ed un concerto in Calabria
Due giorni in Calabria per Paolo Conte culminati in una Laurea ad Honorem ed in un concerto in cui ha presentato i suoi "dipinti" in musica
Paolo Conte
24/05/07 Accademia delle Belle Arti – Catanzaro
25/05/07 Teatro Grandinetti – Lamezia Terme
E’ durato due giorni l’incontro di Paolo Conte con i calabresi. Tutto ancora una volta curato dall’abile “regia” di Ruggero Pegna. Nella prima delle due giornate, all’avvocato astigiano, è stata conferita dall’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro la Laurea Honoris Causa in Pittura. In seguito alla proclamazione è seguita la Lectio Magistralis di Paolo Conte dal titolo "Razmataz - La bellissima negritudine". Il secondo appuntamento è stato il concerto inserito in “Fatti di Musica Radio Juke Box 2007”. Ed in un Teatro occupato in ogni ordine di posto l’attesa per questa performance era elevata. Introdotto dal suo gruppo Conte sin da subito crea una magica atmosfera cominciando a “raccontare” le storie ed i personaggi ormai facenti parte della nostra vita. L’amore per il jazz, i tanghi argentini e la musica francese sono un continuo riferimento nelle composizioni del cantante piemontese. Difatti, la swingante “Come-di” è un chiaro omaggio all’amore che Conte nutre per la musica francese. Intensa e malinconica segue “La casa cinese”. E dopo “Sotto le stelle del jazz” ecco uno dei cavalli di battaglia dell’artista piemontese: “Alle prese con una verde milonga”. E’ un Paolo Conte ispirato quello che interpreta questo classico in cui i suoni di una milonga ottocentesca si fondono a quelli di una ballata jazz dei tempi nostri. Una esecuzione di altissimo livello qualitativo ed emotivo. Dopo una brillante “Boogie”, in una delicata esecuzione di “Parole d’amore scritte a macchina” la voce di Conte viene accompagnata dal suo piano e dal sax. Le più “popolari” “Genova per noi” e “Via con me” anticipano “Molto lontano” in cui Conte “cede” il pianoforte a Massimo Pitzianti e Daniele Di Gregorio per un accompagnamento a “quattro mani” che chiude la prima parte del concerto. C’è da sottolineare l’affiatamento dei musicisti che accompagnano l’avvocato astigiano. Non semplici musicisti ma “maestri” pronti ad alternarsi agli strumenti in qualsiasi momento questo venga richiesto dal brano. Con “Bartali” comincia la seconda parte del concerto. “Lo zio” ci riporta al Conte innamorato dello swing ed in cui si concede ad un assolo di kazoo. “Novecento”, “Il regno del tango” e “Ballando” ci conducono ad una sequenza finale mozzafiato. Le “parole salate” di “Gioco d’azzardo” e “Max”, motivo bipartito à la Bolero di Ravel, anticipano una travolgente esecuzione di “Diavolo rosso” in cui gli assolo dei fiati e di Paolo Conte al piano vengono sostenuti da Daniele Dall’Omo alla chitarra. “Eden” anticipa i due bis che il pubblico ha chiesto e voluto fortemente. E, come consuetudine, il Nostro interpreta “La vecchia giacca nuova” ed una velocizzata “Via con me”. Così Paolo Conte si congeda da un pubblico delirante che, ancora una volta, ha apprezzato le storie che questo grande artista ha “dipinto” con la sua musica.
The band:
Paolo Conte, voce e piano
Daniele Di Gregorio, piano, batteria e marimba
Daniele Dall’Omo, chitarra
Massimo Pitzianti, pianoforte, tastiere, fisarmonica, bandoneon, clarinetto, sax baritono
Claudio Chiara, basso tastiera, fisarmonica, flauto, sax alto, tenore e baritono
Luca Velotti, sax soprano, tenore, contralto, baritono e clarinetto
Lucio Caliendo, oboe, fagotto, percussioni
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