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Notizie
Pubblicato il 04/03/2012 alle 09:21:57
I 60 anni di Umberto Tozzi, uno dei più grandi cantautori della musica italiana
di Manuela Ippolito Giardi
È considerato il re del pop melodico italiano, autore di straordinarie canzoni entrate di diritto nell'immaginario collettivo: "Ti amo", "Tu" e "Gloria" (che fanno il giro del mondo), oltre a "Stella stai", "Gente di mare" e "Gli altri siamo noi".

È considerato il re del pop melodico italiano, autore di straordinarie canzoni entrate di diritto nell'immaginario collettivo: "Ti amo", "Tu" e "Gloria" (che fanno il giro del mondo), oltre a "Stella stai", "Gente di mare" e "Gli altri siamo noi".

Successi scanditi, in oltre trent'anni di carriera, da un alternarsi di momenti di gloria e delusioni seguite da crisi di coscienza e, talvolta, vuoti d'ispirazione. Umberto Tozzi compie domani 60 anni e in una conversazione con l'ANSA si racconta, ma per prima cosa rende omaggio a Lucio Dalla, scomparso giovedì: "Siamo nati lo stesso giorno, il 4 marzo. Mi spiace non averlo conosciuto di persona, ci siamo incontrati solo un paio di volte, ma ritengo che il panorama musicale sia rimasto orfano, come tanti italiani, di uno dei suoi artisti più talentuosi e significativi".

Nato a Torino, ma l'origine è pugliese, il 4 marzo 1952, Umberto Tozzi ha conquistato l'America, ha venduto 70 milioni di dischi nel mondo e resterà immortale soprattutto per Gloria, che Laura Branigan ha cantato nella colonna sonora di "Flashdance", uno dei film musicali più famosi nella storia del cinema. Due anni fa ha dato alle stampe "Non solo io - La mia storia".
"Nel libro ci sono la mia vita, la mia famiglia, la mia carriera, gli errori, le delusioni, i tradimenti di compagni di viaggio". Chi è Tozzi in questo momento? "Ho avuto dalla vita fortuna e successo. Mi ritengo un privilegiato perché cresciuto in un'epoca che ha veramente lasciato un segno indelebile nell'arte. C'erano autori come Mogol, Bigazzi. E grandissimi interpreti cantautori. Ma oggi sogno ancora facendo musica. Sto vivendo uno dei momenti più sereni della mia vita, ho smesso di essere arrabbiato e la mia voce, non è presunzione, la considero più bella, matura di 20 anni fa. Anzi posso azzardare che riesco ad apprezzare di più il mio mestiere oggi di ieri".

Tozzi, che ha anche creato un'etichetta indipendente, la Momy Records (nome che richiama le iniziali della moglie Monica e che vede impegnato il figlio Gianluca), ha appena concluso la lavorazione del suo nuovo doppio album, verrà pubblicato a maggio in tutta Europa e conterrà dodici inediti e venti singoli storici, completamente riarrangiati e riscritti insieme al produttore Greg Mathieson, già al fianco di Tozzi per gli arrangiamenti di 'Glorià negli Usa. Ma a Tozzi una cosa non va proprio giù: "Sono amareggiato dalla continua conferma che le multinazionali impongano al mercato le proprie scelte, in base ad arruffianamenti di varia natura".

Gli inizi come chitarrista a Torino: "L'ho fatto per otto anni", risponde, "ma ancora non credevo che la musica sarebbe stata la mia vita, tanto meno mi sentivo un cantante". Nel 1973 incide il primo 45 giri da solista per la Numero uno di Lucio Battisti: "Incontro d'amore", che ha come lato B "Go Man", della cantautrice americana Marva Jan Marrow. Nel 1974, a 22 anni, scrive con Damiano Dattoli "Un corpo e un'anima", che interpretata da Wess e Dori Ghezzi vince "Canzonissima". Poi l'incontro "della vita" con Giancarlo Bigazzi: "Gli devo tutto, mi ha insegnato a credere nelle mie capacità di interprete. Oggi i ragazzi non hanno più questi maestri. È rimasto solo Gianni Bella. È l'epoca dei talent che sfornano personaggi. Ma non è quella la strada, si creano meteore. Cosa lasciano nella musica? I giovani bisognerebbe andarli a scovare per strada. Jimi Hendrix avrebbe mai partecipato a un talent?". Nel 1987 insieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri ha vinto il festival di Sanremo con Si può dare di più: dietro l'idea del trio c'era Mario Ragni.
"Mario come Bigazzi fa parte di quella categoria di persone che non esistono più. Era un discografico che al mattino, quando andava in ufficio, ascoltava il materiale degli artisti". Ha visto Sanremo? "Sono rimasto disgustato dalla volgarità. Morandi è un grandissimo artista e una brava persona, ma il Festival della canzone dovrebbe occuparsi di musica, non di gossip o polemiche sterili". Chi salva dei giovani? "Mi piace Noemi, trovo che abbia un bel timbro e una bella forza interpretativa. E poi tra i più noti apprezzo molto Jovanotti e i Negrita. Mi è piaciuto l'ultimo album di Zucchero. E mi convince Tiziano Ferro". L'ultimo album di inediti di Tozzi, "Superstar", è del 2009, anno in cui è uscito anche "Non solo live", raccolta in due dischi di alcuni brani inediti, cover e il meglio di trent'anni di carriera.

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