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Interviste |
Pubblicato il 16/10/2003 alle 00:14:54 | |
Paul Whitehead - Il colore dei Genesis
Intervista all'artista che ha dipinto le copertine dei primi tre album dei Genesis. Ricordiamo che è aperta una sua mostra a Torino fino al 2 novembre.
Intervista all'artista che ha dipinto le copertine dei primi tre album dei Genesis. Ricordiamo che è aperta una sua mostra a Torino fino al 2 novembre.
Trespass, Nursery Crime e Foxtrot sono i primi tre album importanti della storia dei Genesis, forse i più belli (insieme a The lamb lies down on Brodway), sicuramente famosi anche per le loro copertine che evocavano mondi lontani, surreali, che potevano nascere sulla base di un sogno o di una visione.
Il loro ideatore è il pittore inglese Paul Whitehead, che vive a Los Angeles ormai da trent'anni, il quale sta esponendo in questi giorni le sue opere a Torino, all'interno di una struttura di C. Unione Sovietica, 490. E' stata l'occasione, sia unica che rara, di incontrare l'artista e di parlare con lui della sua esperienza con i mitici Genesis prima maniera. Com'è stato il vostro primo incontro? - Subito non ci siamo intesi, bisogna considerare che provenivamo da una classe diversa, io facevo parte della "work class", loro erano tutti di famiglie abbienti e aristocratiche, per cui sulle prime ho avuto quasi l'impressione che mi volessero prendere in giro. Apparivano come figli di papà viziati. Quando però li ho sentiti suonare mi sono ricreduto, erano eccezionali. Ho accettato con piacere di lavorare con questo gruppo perché la loro musica era ideale per il mio spirito creativo.
Ho sempre dipinto con la musica come sottofondo. Inoltre ci furono anche interessanti scambi culturali perché erano realmente esperti d arte.
- Ha legato con uno di loro in particolare?
- Posso dire in seguito con Phil Collins, l'unico che proveniva, come me, dalla classe operaia. Questa primavera però è stato bello incontrare Peter Gabriel negli Usa, dove era venuto in tournèe, è stata l occasione per bere insieme una buona tazza di the! Conserva buoni rapporti con tutti i membri dei Genesis? Sì, senza dubbio, ho avuto e ho con tutti un ottimo rapporto. -
Come mai si è interrotta la collaborazione dopo appena tre album?
- Semplice, perché me ne andai in America e all'epoca non c'erano gli strumenti di comunicazione che ci sono adesso. Mancavano fax e Internet e si potevano usare solo il telefono o la posta tradizionale, costava troppo. Loro mi hanno sostituito con una pittrice che ha seguito le mie tracce, un ottimo lavoro sia per A trick of the tail che per Selling England by the pound . Sarebbe pronto a ritornare con i Genesis nell ipotesi di una riunione storica, pur avendo perso l'estro iniziale?
- Sì, certamente, con loro lavorerei sempre!
- Ha collaborato anche con altri gruppi? - In Italia ad esempio ho lavorato con le Orme. Ho disegnato l album Smogmagica e l ultimo cd, di due anni fa Elementi . Non mi dispiacerebbe fare qualcosa per il Banco, un gruppo che adoro. - C'è un artista particolare che la ispira e con cui amerebbe collaborare? - Non posso che dire un nome: Sting! Non nego anche una passione per i Garbage o Alanis Morissette.
- All'epoca dei Genesis c era un altro gruppo che andava forte, vale a dire i Pink Floyd, ha mai fatto qualcosa per loro? - Sì, gli ho fatto alcune locandine e biglietti di presentazione. Mi sono ispirato in seguito ad un quadro, seguendo le note di "Shine on you crazy diamond" (rappresentato proprio da un diamante che sembra girare come una trottola scintillante). Ho sentito questo brano per ben quattro ore di fila. All epoca collaborai anche per i Van Der Graaf Generator, che avevano la stessa casa discografica dei Genesis e i Renaissance. La mia arte si può inserire nel filone surreale spirituale.
Tornando ai Genesis, c è una canzone particolare, tra tutti e tre gli album, che sentì in modo più profondo Suppers ready, un vero capolavoro.
Paul Whitehead non ha solo disegnato copertine, è autore di numerosi quadri intriganti, tra i quali due che rappresentano la tragedia dell 11 settembre, una rivisitazione surreale dei segni zodiacali e una montagna con scolpiti i visi dei componenti dei Beatles. Paul è un signore gioviale e intrigante, originale come i musicisti dai quali è stato attratto, però nulla esclude che invece siano stati i cantanti ad essere ispirati dai suoi tenui, ma affascinanti giochi di colori e ombre.
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Grazie a Maurizio Galia per la collaborazione
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