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Recensioni |
Pubblicato il 15/03/2009 alle 10:14:40 | |
Marillion live a Trezzo sull'Adda: il rock di Happiness Is The Road ci ammalia!
Una piovosa e fredda sera d'inizio Febbraio in compagnia della band che, da oltre 25 anni di longeva carriera, continua a mantenere ben saldo il suo rapporto con l'Italia!
Una piovosa e fredda sera d'inizio Febbraio in compagnia della band che, da oltre 25 anni di longeva carriera, continua a mantenere ben saldo il suo rapporto con l'Italia!
Il Live di Trezzo sull'Adda, alle porte di Milano, è praticamente pieno quando la band sale sul palco per l'unico show italiano di presentazione del nuovo album Happiness Is The Road. L'ottimo locale, un pubblico estremamente competente formato da vecchi e nuovi seguaci del progressive rock (un mio amico è arrivato apposta da Parigi per vederli!) e un'organizzazione precisa sono i primi dati che annoto e mi appresto a godermi la serata, l'ennesimo personale appuntamento con questi cinque musicisti inglesi.
Mentre le note di 'Dramy Street' si spargono per il locale mi è praticamente impossibile riflettere, deglutendo con una certa fatica, sul mio personale rapporto con questi musicisti che seguo da oltre un quarto di secolo (!), lasso di tempo nel quale i tanti accadimenti che li hanno visti protagonisti (la dipartita di Fish, l'inevitabile aggiornamento nelle atmosfere e nelle liriche, le nuove politiche discografiche) non hanno minimamente scalfito la passione nei loro confronti. Strana band quella dei Marillion: una lunga carriera, un successo di proporzioni planetarie raggiunto con pochi album negli anni '80 ma altrettanto velocemente perso di vista. Due precisi, distinti capitoli musicali, ognuno dei quali caratterizzato da un cantante di grandissimo livello.
L'esibizione scorre tecnicamente ineccepibile, le emozioni che, soprattutto gli assoli della chitarra di Steve Rothery e la presenza scenica di Steve Hogarth, regalano alla platea sono fisicamente palpabili nell'eccitazione del numeroso pubblico. Pur considerando Fish uno dei più grandi front-men della storia del rock inglese... devo ammettere che Hogarth, raccogliendo una pesantissima eredita' dopo l'abbandono del gigante scozzese, ha saputo inserirsi nella band alla perfezione, prendendone progressivamente le redini e garantendone la sopravvivenza. Il sound della band e' indubbiamente mutato nel corso degli anni ma la spettacolarità, la capacità di coinvolgere l'audience in maniera totale sono sempre le stesse. Due ore circa di grande musica, con grandissimo spazio per i brani del nuovo doppio album e qualche puntatina nel passato (purtroppo non 'remoto'...) con 'Out Of This World' (da 'Afraid Of Sunlight'), 'Mad' e 'The Great Escape', (dal loro capolavoro 'Brave') che fanno sobbalzare dalla gioia lo zoccolo duro dei fans tra il pubblico.
I due bis (sempre troppo pochi per un'audience molto esigente come quella italiana...) con una strepitosa 'Neverland' e la conclusiva 'Happiness Is The Road' rappresentano il congedo della band, pronta a salire immediatamente sul tour bus verso la successiva data di Strasburgo.
La pioggia che puntualmente ritroviamo all'uscita aggiunge un'ulteriore nota malinconica, parzialmente stemperata dalla promessa di Hogarth di ritornare in Italia appena possibile, in quel paese che continua a sostenerli con enorme affetto.
La scaletta del concerto:
Dreamy Street
This Train Is My Life
The Other Half
Essence
Fantastic Place
Thunderfly
Out Of This World
Mad
The Great Escape
Real Tears For Sale
Asylum Satellite #1
The Invisible Man
Neverland (1st encore)
Happiness Is The Road (2nd encore)
Il download completo dello show in mp3 ad alta qualità e' acquistabile sul sito ufficiale della band!
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