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Recensioni |
Pubblicato il 19/12/2013 alle 14:06:44 | |
Sergio Caputo – Auditorium Parco della Musica (Roma) – 18 dicembre 2013
Pubblico delle grandi occasioni per il trentennale di “Un sabato italiano”, il disco di Sergio Caputo. L’artista, che si è esibito con un’affiatata band all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha celebrato uno dei suoi album più celebri.
Pubblico delle grandi occasioni per il trentennale di “Un sabato italiano”, il disco di Sergio Caputo. L’artista, che si è esibito con un’affiatata band all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha celebrato uno dei suoi album più celebri e tra i più rappresentativi della musica italiana.
Dopo aver ascoltato lo show si può dire che Sergio Caputo è tornato più in forma che mai. Il cantautore ha intrapreso un nuovo tour dall’eloquente titolo “Un sabato italiano show – Tren’anni di un Sabato italiano”, che coincide anche con l’uscita del disco “Un sabato italiano 30 anni + jazz”, in cui l’artista rilegge tutte le canzoni del suo storico album (con l’aggiunta di un paio di brani inediti), e con la pubblicazione del libro “Un sabato italiano Memories”, dove l’artista ricorda aneddoti, i luoghi, gli amori e i personaggi che hanno fatto da sfondo alla creazione del LP. Del resto se anche la rivista “Rolling Stones” ha inserito “Un sabato italiano” tra i 100 dischi italiani più belli di sempre, è innegabile che questo lavoro continua ad essere un certo fascino tra generazioni diverse.
“Un sabato italiano” usciva nell'aprile 1983. Come ha spiegato Sergio Caputo il rifacimento è nato per “ringiovanire” il disco, per consegnarlo alle nuove generazioni in una veste più contemporanea. Il nuovo “Un sabato italiano 30”, anche dal vivo, ha un'impronta più jazz ed è ripulito da sintetizzatori, effetti elettronici e suoni che oggi non sono più attuali. "Nel trentennale dell'album ho provato forte il bisogno di tornare in studio e risuonare questi pezzi”, ha spiegato Caputo, “per sentirli di nuovo miei, dopo averli cantati e suonati per trent'anni in tutti i modi possibili e con i musicisti più disparati, anche in America, che è il posto da dove il jazz e lo swing sono venuti". Il segreto, come ha detto Carlo Massarini (fautore del lancio di Caputo con il programma “Mister Fantasy”), coinvolto dallo stesso Caputo sul palco mentre era impegnato a fare delle foto, è dovuto al fatto che Sergio Caputo ha sempre fatto musica controcorrente al periodo in cui si trovava. Così, se nei primi anni ’80 imperversava la new wave, Caputo se ne usciva con canzoni raffinate ed eleganti, stilisticamente più vicine allo swing e al jazz(la “canzone jazzata” per dirla con Piji Siciliani), con testi che rimandano ad incredibili avventure notturne, storie di musicisti solitari e di bevute da far venire gli incubi. Niente canzoni sdolcinate, ma storie in cui in tanti si sono riconosciuti. E poi il segreto è tutto nella refrain di “Un sabato italiano” quel “il peggio sembra essere passato”: nel 1983 l’Italia si era lasciata alle spalle gli anni di piombo, dove solo pochi temerari provavano il gusto di uscire la sera per divertirsi.
Nella prima parte dello show Caputo ha eseguito tutto il disco “Un sabato italiano”. Oltre alla title-track, molto applaudita, ci sono state “E le bionde sono tinte”, “Weekend”, “Io e Rino”, “Mettimi giù”, “Cimici e bromuro”, “Mercy Bocù”, “Night”, “Bimba se sapessi” (Caputo ha cantato l’attacco originale “citrosodina granunale”, che nel disco venne sostituito con “Idrofobina vegetale”) e “Spicchio di luna”. I brani sono stati intervallati dai due inediti “C’est moi l’amour” e “I love the sky in september” (con testo interamente in inglese).
Nella seconda parte lo show è stato fatto solo di grandi successi, un viaggio attraverso i dischi più conosciuti. Nella scaletta altri classici come “L'astronave che arriva”, “Non bevo più tequila”, “Effetti Personali” e, in versione latina, “Il Garibaldi innamorato”, “Italiani mambo” e “Flamingo”. Alcune delle canzoni sono state proposte in versione acustica, con la voce di Caputo accompagnata dalla sola chitarra elettrica.
Il tour tra dicembre e gennaio conta nove date: dopo le date di Monte San Savino (Arezzo) Milano e Roma, l’artista è il 19 dicembre al Modo di Salerno; il 20 dicembre Palapartenope di Napoli; 21 dicembre Teatro Forma di Bari; poi il 24 gennaio a Teatro Geox di Padova; il 25 gennaio al Teatro Colosseo di Torino; infine il 31 gennaio al Teatro Obihall di Firenze.
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