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Recensioni |
Pubblicato il 26/07/2006 alle 13:20:11 | |
The Who live at Paleo Festival - Nyon Svizzera 20 luglio 2006
Pete Townshend e Roger Daltrey si dimostrano inossidabili a dispetto dei musicisti da loro scelti per questo tour.
E’ mezzanotte. La calda giornata si è riempita dei colori, dei suoni e degli odori di ogni genere musicale qui al Paleo Festival di Nyon quando gli Who salgono sul palco centrale, imbracciano gli strumenti ed attaccano ‘Can’t Explain’. Per stasera però sarebbe meglio parlare di Pete Townshend e Roger Daltrey che interpretano la canzoni degli Who, perché della band che partecipò ai più importanti festival della musica rock da Woodstock a quello dell’Isola di Wight, a Monterey e che contribuì a definire la musica rock si è sentito poco. L’assenza di John Entwistle si è dimostrata incolmabile malgrado gli sforzi e le capacità di Pino Palladino e di Zak Starkey, figlio di Richard Starkey, in arte Ringo Starr, alla batteria. Il “motore” della band non gira a dovere; manca la carica, la volontà di suonare al limite delle proprie possibilità. Daltrey e Townshend lo fanno ancora: ‘Behind Blue Eyes’ è bellissima proprio per la forza che il biondo cantante sessantaduenne imprime alla sua voce non più agile e ‘Anyway, Anyhow’ vede Townshend improvvisare ed incitare la band a lasciarsi andare, ad “entrare” nella musica e nel concerto. Quando le canzoni si tingono di melanconia però, gli Who tornano quelli di un tempo, carichi di feeling che rende ‘Real Good Looking Boy’ tratta da ‘Here And Now, il loro ultimo greatest hits la miglior canzone dello show insieme alla nuova ‘Mike Post’s Theme’ che si poggia sulla chitarra acustica di Townshend. “Abbiamo scritto un nuovo album – spiega il chitarrista – uscirà il 30 Ottobre ed ancora non ha un titolo”, ed è forse untene che proprio nelle canzoni più recenti la band dia il meglio di sé e si carichi per offrire alla folla una bella versione du ‘Baba O’ Riley’, una delle più belle rock song di sempre, che ha contribuito alla definizione del genere stesso insieme a ‘My Generation’ in cui è sembrato che Pete Townshend cantasse: “I hope NOT to die before I get old” a conferma del suo spirito ancora indomito malgrado il passare degli anni.. chiude il set ‘Won’t Get Fooled Again’ suonata con molto mestiere e poca anima. La band lascia il palco dopo un’ora di concerto ma viene richiamata a gran voce dal pubblico non ancora sazio che si scatena sulle note di ‘Substitute’ e di ‘Pinball Wizard’ con la band finalmente esplosiva e potente a cui fa seguito una versione ridotta di ‘Tommy’. Il pubblico, equamente diviso tra giovanissimi ed esponenti di quella stessa “mod generation” cantata dagli Who, è soddisfatto: Townshend e Daltrey non si discutono, è fin troppo evidente che hanno ancora voglia di suonare le loro canzoni, ma è altrettanto vero che gli Who erano e sono tutta un’altra cosa.
Jacopo Meille
Set list
Can’t Explain
The Seeker
Anyway, Anyhow
Who Are you
Mike Post’s Theme
Behind Blue Eyes
Real Good Looking Boy
Baba O’ Riley
Love, Reign Or Me
My Generation
Won’t Get Fooled Again
Encores
Substitute
Pinball Wizard
Amazing Journey
See Me, Feel Me/Listening To You
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