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Recensioni |
Pubblicato il 24/02/2010 alle 09:08:11 | |
Jenny Sorrenti - Burattina (Odd Times Record / Carta da Musica 2009), tradizioni folk e popolari dell’Europa e del Mediterraneo vissute con pathos
Quinto album solista, con cui il focus della sua ricerca musicale passa da Napoli e dal pop d'avanguardia ad un folk mai tarantolato e scontato, lontano dalle mode e dai revival: e se per davvero riformasse i Saint Just?
Quinto album solista, con cui il focus della sua ricerca musicale passa da Napoli e dal pop d'avanguardia ad un folk mai tarantolato e scontato, lontano dalle mode e dai revival: e se per davvero riformasse i Saint Just?
Lei e suo fratello Alan dalla natia terra gallese, ritornarono nella paterna Napoli, cominciando a muoversi in ambito musicale con un progetto chiamato Saint Just, fonte attuale di collezionismo sfrenato. Da allora sono passati 6 lustri e Jenny ha prodotto solo 5 album: il calcolo matematico e' percio' subito fatto e vi fa capire il suo anomalo modus operandi, fatto di tempi, ritmi, pensieri del tutto personali.
Ecco perche' ho usato quei termini: mai tarantolato (nella doppia funzione di figlio della musica della taranta, ma anche come aggettivo e quindi sinonimo di schizzato ed isterico) e soprattuutto mai scontato, facendoci inchinare davanti alla sua indubbia arte e coerenza. Anche i concerti live sono vissuti in modo ragionato ed e' difficile trovare Jenny Sorrenti inserita in contesti che non siano almeno dignitosi! Non fatevi poi forviare dal titolo di questo disco, perche' di circense non vi e' nulla e nemmeno i titoli di alcuni brani vi debbono far cadere nello scontato giudizio esteriore e superficiale di un revival partenopeo: ma quello che poi mi piace molto e' che il tutto e' vissuto con apparente leggerezza, dove la voce di Jenny crea un pathos da interprete quasi teatrale. I luoghi che va a visitare metaforicamente poi non marchiano a fuoco vivo lo specifico brano: quindi e' vero che il raggio d'azione di Burattina e' il bacino del Mediterraneo, ma da ciascun brano si esce con tranquillita' (rientrando poi nel seguente), senza che i vestiti ti rimangano impregnati di spezie di una casbah marocchina o di un mercato ittico turco! Apparente leggerezza, in cui assume sempre di piu' valore il tappeto sonoro formato dai musicisti (e' l’Orchestrina Malombra capitanata da Marcello Vento, con Piero Viti, Vincenzo Zenobio e Vittorio Pepe), il suo ruolo da interprete e la ipotassica scrittura, con parole che sono perle di una lunga catena da snocciolare con leggerezza tra le dita. Solo con Nessuno è più forte di chi non ha nulla più da perdere il piede pigia un po' piu' forte sul pedale dell'accelleratore, ma le note di cronaca ci dicono che è ispirata a una filastrocca gallese per bambini.
Track list di Burattina:
1 'A stessa terra 5'21
2 Ali in prestito 4'44
3 Burattina 5'58
4 Maronna mia 5'10
5 Nessuno è più forte di chi non ha più nulla da perdere 3'38
6 Fragili 3'07
7 Stella luntana 4'30
8 Bachgen Bach o Dincer 3'06
9 Ricostruire 3'55
Jenny Sorrenti (Vocals, Piano, Keyboards) con Orchestrina Malombra ovvero sia Piero Viti (Guitars, Oud, Mandola), Vincenzo Zenobio (Accordion, Ciaramella), Vittorio Pepe (Bass) e Marcello Vento (Drums, Percussions, latta olio, ventolo and voice in the track n° 5). Special guest Enzo Gragnaniello voice in the track n° 5.
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