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Recensioni |
Pubblicato il 15/03/2002 alle 18:45:32 | |
Jenny Sorrenti: Medieval Zone
"Medieval Zone" rappresenta le due anime di Jenny Sorrenti, vocalist napoletana attiva sin dai primi anni settanta, prima con il trio dei Saint Just (tra i migliori rappresentanti dal Naples-prog con Osanna e Balletto di Bronzo)poi con due album solisti, l'ultimo del 1979. Ora torna sulle scene con questo cd prodotto da Umberto Telesco per la neonata Celtica Napoletana Records (distribuito da Materiali Sonori). E' un album che ha richiesto quattro anni di lavoro, portando alla riscoperta delle proprie origini, sospese tra la cultura celtica e quella partenopea. Lei e il fratello Alan trascorsero l'infanzia nella cittadina di Aberystwyh, trasferendosi successivamente nel capoluogo partenopeo. Le suggestive melodie folk, cantante dalla madre Gwendolin Thomas, si mescolarono ai suoni tipici della tradizione mediterranea, dando vita ad una background culturale singolare al quale si aggiunse lo spirito innovativo di Tim Buckley. Tutto ciò è presente in "Medieval Zone", un disco dove si incontrano brani del medioevo spagnolo ("El Rey De France")canti provenzali in latino ("Verbum Patris Umanatur"), traditional inglesi ("The Leaboy's Lassie"), danze italiane del 13/14° secolo (la title-track) oltre alla ripresa della splendida "Suspiro" del 1976, ieri come oggi introdotta dalla chitarra acustica di Pino Daniele. Ascoltando la magica voce di Jenny Sorrenti in brani come "Water Fly" vengono alla mente atmosfere rese celebri negli ultimi anni da Enya, Clannad, Loreena McKennitt. Più che spirito d'emulazione c'è in realtà una ricerca molto personale, con radici lontane e ben consolidate che avranno interessanti sviluppi in futuro. Sabato 16 marzo 2002 ci sarà il primo concerto di Jenny Sorrenti e il suo nuovo gruppo nell'ambito della nuova edizione dell'Irpinia Folk Festival ad Avellino, che quest'anno ha visto in programma Officina Zoè, Finardi/DiGiacomo e Nuova Compagnia di Canto Popolare.Alla batteria e percussioni Marcello Vento, che con il Canzoniere Del Lazio diede il via all'etno-rock.
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